Può essere la tempesta perfetta. Con la sostanziale differenza che a scatenarla non sono improvvise condizioni meteo avverse ma il sovrapporsi di scelte sbagliate. L’ultimo weekend prima di Natale, con le città invase di gente che per fare i regali si ammassa dentro e fuori i negozi, è l’ultimo spazio concesso alla normalità, prima di un lockdown tardivo e annacquato dalle troppe deroghe. Per rimescolare bene le carte, questo è anche il weekend del grande esodo: chi ha scelto di muoversi da una regione all’altra, lo sta facendo in queste ore. Ci sono le condizioni ideali per favorire un gigantesco focolaio di nuovi contagi da Coronavirus.
Poi arriveranno i giorni rossi e i giorni arancioni. Ma le deroghe consentiranno, a chi vuole, di chiudersi in una casa a scambiarsi auguri, regali e anche le cariche virali fatalmente accumulate nei giorni precedenti.
Può succedere, esattamente, quello che si dichiarava di voler evitare: creare le condizioni migliori per una terza ondata di contagi da Coronavirus. Dopo l’estate delle discoteche, c’è il rischio che siano le Feste casalinghe a costringere, tutti, a tornare ancora una volta nell’emergenza.
Sono state fatte scelte improntate, per stessa ammissione del premier Giuseppe Conte, alla volontà di trovare un compromesso tra le esigenze di contenimento dell’epidemia e la necessità di non annullare completamente il Natale. Ma i compromessi, nelle situazioni difficili, posso fare danni. Da tutti i punti di vista.
Quando si dirà che tutto questo è servito a salvare i consumi, si dirà una cosa strumentale. Tutto questo migliora la condizione di alcuni, commercianti in testa, ma allunga la crisi di tutti gli altri. Fino a quando non si capirà che l’economia ha bisogno soprattutto di uscire definitivamente dall’incertezza, anche a costo di sopportare un periodo di indiscutibile difficoltà, difficilmente si faranno le scelte giuste. Sono quelle che riescono a sfuggire alla logica del consenso a buon mercato, delle popolarità conquistata grazie all’indulgenza. Fanno la differenza tra un leader e un politicante.
