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Per investire nel real estate bastano 500 euro

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Il crowdfunding immobiliare, cioè l’equity crowdfunding del real estate, è un’opportunità che rappresenta una vera rivoluzione per il mondo degli investimenti immobiliari, classicamente caratterizzati da un sistema elitario con costosissime e rigide barriere d’accesso. Grazie alle piattaforme che operano tramite l’equity crowdfunding, come Walliance, chiunque oggi può investire in un progetto immobiliare e riceverne i rendimenti: l’investitore diventa socio della Società Veicolo Immobiliare che sviluppa il progetto, ed entra in possesso delle quote corrispondenti all’importo investito.

“Il crowdfunding immobiliare è un settore aperto a tutti” è un’affermazione resa possibile dall’ormai celebre PropTech, che mette la tecnologia al servizio del settore immobiliare. Il concetto è rafforzato ancora di più dalle basse tranche di accesso che variano ad esempio dai 500 euro nel caso di Walliance, fino ad arrivare – in Italia – a 10.000 euro.

Ma come per ogni strumento esistono pro e contro, che derivano dalla natura stessa dell’investimento e che, come spesso accade, sono due facce della stessa medaglia.

L’accessibilità infatti non equivale al fatto che investire in un progetto sia a rischio zero, come la facilità di accesso non prescinde dall’adeguata consapevolezza da parte dell’investitore. L’equity crowdfunding immobiliare comporta un investimento in capitale di rischio; questo significa che non c’è la garanzia di restituzione del capitale investito perché l’investitore compartecipa al rischio patrimoniale – e non amministrativo – legato all’operazione.

Riguardo all’adeguata consapevolezza, prima di investire è necessario compilare un Questionario di Appropriatezza, necessario a verificare che l’investitore abbia un livello di esperienza e di conoscenza sufficiente per comprendere i rischi correlati all’offerta di investimento. Inoltre, molte piattaforme mettono a disposizione per ogni progetto una serie di documenti informativi (come il Business Plan dell’operazione e il Curriculum Vitae dell’offerente).

Questi strumenti di tutela ed informazione, hanno lo scopo di far sì che l’investitore sia in grado di valutare il rischio, sia quello legato al fatto di poter perdere i propri soldi, che di poter assistente a dei ritardi nella restituzione dell’investimento. I progetti, con la loro durata, seguono le caratteristiche di un mercato che fa parte dell’economia reale che, diversamente dagli strumenti finanziari, non possiede una precisa data di scadenza.

Nel mercato italiano del real estate equity crowdfunding, si sta assistendo ad una crescita considerevole: il mercato nel 2020 è aumentato del 77% in termini di fondi raccolti, raggiungendo un valore di quasi 30 milioni di euro (come riportato dal portale Crowdfundingbuzz). Ad affiancare questa crescita sono i numeri relativi ai capitali e ai rendimenti restituiti.

Infatti l’altra faccia della medaglia del rischio è il ritorno sull’investimento (ROI), restituito agli investitori al momento dell’exit del progetto nel quale hanno investito. Nei progetti di crowdfunding immobiliare spicca come particolarmente elevato, proprio in forza del rischio assunto investendo nell’economia reale.

Il flusso che porta l’investitore a partecipare ad un progetto immobiliare è oggi reso agevole e semplice dalla tecnologia, come avviene in modo analogo con le app di trading, diventate ormai parte integrante delle abitudini dell’investitore moderno.
Altra somiglianza con queste ultime si ritrova nel rapporto che la piattaforma ha con i prodotti che offre: così come l’andamento azionario non dipende dall’app con la quale si investe, allo stesso modo i portali di crowdfunding immobiliare si pongono come intermediari tra le PMI e l’investitore.

Da non dimenticare è la duplicità e la netta separazione dei soggetti coinvolti: la piattaforma che seleziona ed espone le offerte da un lato, e l’offerente dall’altro, che è il soggetto responsabile del progetto. Separazione che non deve mai sfuggire all’investitore, che dovrà porre attenzione a valutare che i progetti di cui la piattaforma si fa tramite siano giusti per le proprie esigenze.

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