La Repubblica svela le abitudini negli spostamenti della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il quotidiano è venuto in possesso del registro di volo del Falcon 900 dell’Aeronautica in uso alla seconda carica dello Stato. In un anno, 124 voli di Stato. Di questi, 97 sulla tratta Roma-Venezia, ovvvero il tragitto ‘casa-lavoro’ e 6 nella tratta Roma-Sardegna, in occasione di una settimana di vacanza ad Alghero.
La ‘giustificazione’, secondo fonti di Palazzo Madama citate da Repubblica, chiama in causa il rischio di contagio Covid, che ha consigliato di evitare i voli di linea, e motivi di salute che impediscono a Casellati di percorrere lunghe tratte in auto.
Questi, i fatti. E sarà accertato se e in che misura si tratti di un utilizzo scorretto o contrario alle norme. Resta però una fotografia impietosa dell’esercizio disinvolto del potere. In un anno che ha costretto quasi tutti a non muoversi o a farlo in condizioni di rischio, nei casi in cui gli spostamenti si sono resi necessari, il privilegio del volo di Stato usato come un taxi stride ancora più che in passato.
Non solo perché evidentemente l’abuso comporta uno spreco di risorse pubbliche. Va ricordato infatti che ogni volo di Stato costa decine di migliaia di euro. Basta ricordare il precedente, con relativa polemica, dei diecimila euro per un volo di Stato Napoli-Roma, il 27 febbraio 2020, con a bordo l’allora ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Ma anche perché l’abuso di voli di Stato rappresentano plasticamente la distanza tra ‘chi può e chi non può’, fra chi è costretto a rischiare e chi no, fra chi ha continuato a muoversi in libertà e chi no. Nel caso di Casellati c’è l’aggravante, o l’attenuante, dipende dai punti di vista, del ruolo istituzionale.
Ma il tema si può allargare, guardando a un dato che è utile considerare. Durante l’anno preso in considerazione da Repubblica, dall’inizio della pandemia, si è registrato un boom dei voli con i jet privati. I clienti sono soprattutto manager, sportivi, imprenditori, che cercano flessibilità e sicurezza. Ovvero, evitare i rischi Covid e spostarsi comunque. Proprio come la presidente del Senato Casellati. Nello stesso periodo, medici, infermieri, cassieri dei supermercati e tutti gli altri lavoratori che non si sono fermati, si sono spostati con i mezzi pubblici. Con meno flessibilità e con meno sicurezza. Sono i soldi, o il potere, a fare la differenza.
