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Parità di genere, l’impegno dei porti

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Più donne nei porti, luoghi “maschili” per eccellenza nell’immaginario collettivo, dove appare più difficile “un’occupazione al femminile” per superare i ritardi dell’Italia e più in generale dell’Europa. Eppure, è questo l’impegno preso con il “Patto per la Parità di Genere”, redatto e sottoscritto nelle settimane scorse, da tutte le Autorità di Sistema Portuale italiane e dalla loro associazione, Assoporti.

Per ufficializzarne, anche pubblicamente i contenuti, la giornata di lunedì 4 ottobre è stata dedicata, ospite in streaming la stessa Assoporti, a discutere di parità di genere nei porti e di diseguaglianze. Nello stesso giorno e in quelli successivi molte altre Autorità hanno proposto iniziative analoghe in ambito locale.

L’impulso è partito dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che ha fortemente voluto questa attività stimolando le Autorità portuali, come ha riconosciuto il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, nell’aprire l’iniziativa con un breve video: “Abbiamo avviato un lavoro che ci vedrà molto impegnati nei prossimi mesi e non solo. Riteniamo fondamentale colmare le diseguaglianze e il documento che abbiamo presentato oggi è un primo passo in questa direzione”.

In Europa appena il 2% della forza impiegata a bordo delle navi è di sesso femminile mentre nei trasporti marittimi si arriva con difficoltà al 20%, queste le percentuali indicate dalla presidente dei porti europei associati in Espo, Isabelle Ryckbost, nella tavola rotonda che ne è seguita: “La strada è ancora molto lunga, pur se la rotta è tracciata”, ha detto.

Con lei hanno preso la parola, tra gli altri, per portare l’esperienza nei diversi segmenti lavorativi dei trasporti e dei porti la direttrice dell’Istat, Linda Laura Sabadini, la direttrice di Espo, Annaleena Michala, la presidente di Wista Italia, la Women International Shipping and Trading Association, Paola Tongiani, la direttrice del Master di Diritto marittimo, portuale e della logistica dell’Università di Bologna, Greta Tellarini, con le conclusioni affidate alla direttrice del Ministero delle Infrastrutture, Maria Teresa Di Matteo. A riprova che, anche in posizioni di primo piano, le donne non mancano del tutto.

Nel pomeriggio a proporre la fotografia dei porti di Trieste e Monfalcone in quanto a parità di genere tra i propri dipendenti, è stato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino.

Ad aprile 2021 la percentuale di dipendenti donne si è attestata al 38,8%, in crescita del 140% rispetto al 2015, a testimoniare il continuo impegno dell’Autorità per raggiungere l’equità di genere: hanno in media 40 anni, un’anzianità di servizio di 3 anni, sono impiegate di primo livello e possiedono una laurea, a differenza dei colleghi uomini, che hanno 47 anni e sono diplomati.

Ai concorsi pubblici dell’Autorità tra il 2015 e il 2020 hanno partecipato il 60% di uomini e il 40% di donne: “Questi valori indicano che abbiamo la necessità di lavorare sul gender gap su due livelli – ha commentato D’Agostino – al nostro interno in termini di cambiamento culturale ma anche a monte del processo di assunzione, agendo su formazione e recruiting con campagne di sensibilizzazione e di informazione che spronino le donne a immaginare il proprio futuro nel nostro mondo”.

Una strada già tracciata con successo dalle tre donne manager presenti al workshop che è seguito intitolato “Essere donna nel mondo dei trasporti di oggi”: Giuseppina Gualtieri, Presidente e Ad di Tper, l’azienda di trasporto pubblico e mobilità sostenibile dell’Emilia Romagna e ancora prima Presidente dell’Aeroporto Marconi di Bologna, Gabriella Ruspa, Managing Director Marketing and Business Development Dhl Express Italia e Antonella Varbaro, Fleet Hotel Human Resources Director di Costa Crociere.

Tutte e tre hanno mostrato, attraverso il racconto della loro esperienza personale e delle strategie adottate dalle rispettive aziende, come si possa superare l’universo al maschile dei trasporti.

Tutte e tre hanno messo al centro i temi della competenza, dell’impegno, del coraggio e della passione, l’autostima, l’importanza di fare squadra e costruire leadership qualificate piuttosto che mere posizioni di comando e potere.

Gualtieri ha sottolineato la fatica degli uomini a lavorare alla pari con una donna e come poche riescano a raggiungere posizioni di vertice, Ruspa la necessità di mentorship aziendali femminili, in altre parole di donne che aiutino le altre donne nei percorsi professionali, Varbaro l’importanza di avere intelligenza emotiva e saper ascoltare senza fermarsi all’apparenza, con apertura e curiosità.

“L’Autorità ha come compito di apportare innovazione all’interno dei porti, per questo l’impegno verso il superamento del gender gap deve partire anche da noi – ha concluso il presidente D’Agostino -. Dobbiamo coinvolgere le donne e superare l’idea che possano esserci candidati preferenziali, Il mondo dei trasporti può offrire opportunità a donne e a uomini e perseguire speditamente la parità auspicata dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, una sfida che possiamo vincere”.

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