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Ocse e Cdp a sostegno emissioni obbligazioni sostenibili Gss

La Direzione per la cooperazione allo sviluppo dell’Ocse, in collaborazione con Cassa depositi e prestiti (Cdp), ha condotto uno studio per incrementare l’emissione di obbligazioni sostenibili GSS (green, social e sustainability) nei paesi in via di sviluppo. Il risultato di questo lavoro è il rapporto “Stock take Report”. Tale studio contribuisce agli sforzi compiuti dal G20 nell’ambito degli strumenti finanziari innovativi, attraverso il suo gruppo di lavoro per lo sviluppo.

Durante la sessione tematica “Scaling up green, social and sustainability bonds (GSS) bond in emergenti paesi” del Summit Finance in Common, verranno presentati i risultati dello “Stock take report” e seguirà una discussione tra relatori, esperti e partecipanti. Questa sessione mirerà a comprendere le implicazioni pratiche e politiche dell’utilizzo di tali obbligazioni per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) e per attirare gli investitori privati.

L’obiettivo generale è identificare le principali sfide che limitano l’espansione del mercato GSS, al fine di promuovere il raggiungimento degli SDG nei paesi in via di sviluppo.

Le obbligazioni sostenibili GSS hanno acquisito un’importanza crescente nei mercati sviluppati, ma il loro impatto nei paesi in via di sviluppo rimane limitato nonostante il loro potenziale nel fornire finanziamenti a lungo termine per progetti volti al raggiungimento degli SDG. Esiste un’ampia possibilità di crescita di questa classe di asset nel mercato dei paesi in via di sviluppo, favorendo l’emissione di tali strumenti per costruire mercati locali di capitali solidi.

Le banche pubbliche per lo sviluppo (PDB) svolgono un ruolo di catalizzatori per sostenere la crescita del mercato delle obbligazioni GSS e sono state pioniere nello sviluppo di tale mercato. Le PDB svolgono diverse funzioni come emittenti, investitori principali, mobilizzatori di capitali privati e fornitori di assistenza tecnica e supporto per le riforme politiche.

Ecco l’intervento del presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini.

Inoltre, Cdp contribuisce al Summit Finance in Common non solo attraverso il suo coinvolgimento nella Direzione per la cooperazione allo sviluppo dell’Ocse, ma anche attraverso la produzione di contenuti. Il rapporto “Moving towards sustainable agri-food systems: analysis and strategic scenarios” coordinato da Think Tank, include una prefazione di Cdp e tre articoli che affrontano il tema centrale del Summit: la sostenibilità nei sistemi agroalimentari. I tre articoli, scritti da autorevoli esperti provenienti da università e centri di ricerca, guidano tre sessioni all’interno del Summit, stimolando discussioni tra i rappresentanti delle Banche Pubbliche di Sviluppo di tutto il mondo sulle principali sfide e opportunità legate ai sistemi agricoli sostenibili.

È previsto che la popolazione mondiale aumenterà di circa il 25% nei prossimi 30 anni, raggiungendo un totale di circa 10 miliardi di persone. Tuttavia, l’attuale sistema agroalimentare non è in grado di soddisfare adeguatamente tale crescita. Inoltre, i sistemi alimentari contribuiscono in modo significativo alle emissioni nocive, rappresentando circa un terzo delle emissioni globali di gas a effetto serra, e ne subiscono al contempo le conseguenze negative.

È evidente la necessità di rendere i sistemi agroalimentari sostenibili, considerando il loro ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi internazionali, come i Sustainable Development Goals (SDG).

Tra i principali risultati emersi, si nota che la crescente digitalizzazione e l’uso di piattaforme digitali forniscono non solo strumenti, ma anche risorse e opportunità per generare innovazioni che possono avere impatti positivi sia a livello ambientale (riduzione dell’utilizzo di sostanze chimiche nocive e minore erosione del suolo) sia a livello sociale (aumento del reddito degli agricoltori).

Per comprendere appieno l’ampiezza e la complessità delle tecnologie digitali che influenzeranno l’agricoltura, è necessario considerare la loro onnipresenza. Ad esempio, un’automobile moderna contiene più di 3.000 semiconduttori, e un trattore moderno ne potrebbe contenere un numero uguale o superiore. Allo stesso modo, nel 2020 si è stimato che il 40% del valore di un’automobile moderna risiedesse nella sua componente elettronica, compresi i pezzi e il software, e lo stesso vale per le macchine agricole.

Un esempio significativo è rappresentato dalle piattaforme di raccolta dati (platformization) che gli attori privati nel settore agricolo stanno adottando per migliorare i prodotti e, soprattutto, i processi dei sistemi agroalimentari. In questo contesto, anche i giganti globali delle piattaforme, come Amazon, Google e Microsoft, stanno esplorando opportunità di ingresso nel sistema agroalimentare.

Tuttavia, per cogliere tali opportunità ed evitare distorsioni, il settore pubblico e le Banche Pubbliche di Sviluppo devono garantire infrastrutture adeguate e una gestione equa dei dati per evitare che il valore creato sia completamente monopolizzato dai potenti attori della catena di produzione.

Le nuove tecnologie e le innovazioni che possono contribuire alla riduzione degli impatti ambientali negativi del sistema agricolo non sono da sole la soluzione completa. Sono necessari fattori abilitanti, come maggiori investimenti in ricerca e sviluppo, incentivi per permettere agli attori privati di adattarsi e adottare progressi tecnologici e cambiamenti nelle attuali abitudini alimentari dei consumatori.

Un passo importante verso un sistema agricolo più sostenibile potrebbe essere una riallocazione del sostegno pubblico attuale alle politiche agricole, che ammonta a oltre 700 miliardi di dollari all’anno a livello mondiale. Questo rappresenta un’ottima opportunità per utilizzare il finanziamento pubblico per le innovazioni nel sistema agroalimentare e per incentivare produttori e consumatori.

In questo contesto, diventa chiaro che è necessario un coordinamento internazionale, poiché i cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale sono priorità globali che vanno oltre i confini nazionali, e le politiche nazionali hanno forti effetti a cascata a livello internazionale.

Le Banche Pubbliche di Sviluppo, insieme alle Development Finance Institution, che contano un totale di attività di 11,5 trilioni di dollari, svolgono un ruolo importante come catalizzatori di risorse e promotori di strumenti finanziari innovativi. Tuttavia, sono ancora necessari miglioramenti nei processi, nella gestione del rischio e nei meccanismi contabili e di responsabilità.

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