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Poche donne nel tech: la strategia di Bending Spoons

bending spoons

Fino al 15 gennaio, per le future studentesse di ingegneria informatica del Politecnico di Milano sarà possibile richiedere una delle 10 borse di studio da 7500 euro annuali messe in palio da Bending Spoons per promuovere lo studio della materia tra le giovani donne. Racconta Anna Lami, head of recruiting di Bending Spoons, che l’iniziativa nasce proprio dall’esigenza di fare qualcosa per aiutare le ragazze in Italia, ma non solo, a considerare una carriera in ambito computer science.

Fondata nel 2013, Bending Spoons è un’azienda italiana che si occupa principalmente dello sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili in diversi settori. L’app più famosa è Immuni, per il tracciamento dei contagiati da Covid-19 in Italia.

L’azienda ha un team internazionale: quasi 300 collaboratori, circa 80 donne. Una quota del 25% rispecchiata anche a livello manageriale. Numeri diversi da quelli dello scenario tecnologico italiano. Perché l’informatica, come tante altre materie scientifiche, è spesso ancora una faccenda per uomini.

I dati relativi allo studio di ingegneria informatica in Italia sono preoccupanti, dice Lami. “Meno del 15% degli iscritti è donna. Questo è un problema serio, perché una parte significativa delle professioni più ricercate e meglio retribuite del futuro richiedono competenze di ingegneria informatica”. Con questi numeri, “le donne avranno più difficilmente accesso a queste carriere”.

Per questo Bending Spoons ha “pensato di fare per la prima volta questo bando da 10 borse di studio di 7500 euro l’anno per tre anni, quindi da 22.500 euro a ragazza”. Una cifra “che copre qualsiasi spesa per ingegneria informatica per chi abbia un Isee inferiore a 50mila euro”.

Parlare con una professionista che si occupa del reclutamento del personale per una delle società tech italiane più in vista offre l’occasione di avere a disposizione un punto di vista privilegiato sullo scenario italiano: la tecnologia è ancora considerata roba per uomini? “Sicuramente è diffusa la percezione che un futuro in ambito tecnologico sia più adeguato a un ragazzo. Credo sia anche un problema culturale. La mia opinione personale è che alle ragazze siano più difficilmente prospettate carriere in ambito tecnologico quando devono scegliere come orientare i loro studi superiori e universitari”.

Secondo quanto emerso dal report Kaspersky ‘Where are we now? Understanding the evolution of women in technology’ un terzo (31%) delle donne italiane che lavora nell’industria tech ha affermato che l’assenza di quote rosa nel settore ha contribuito a scoraggiarle dall’intraprendere una carriera in questo campo. E solo il 10% delle donne ha scelto una professione in questo settore perché ispirato da un modello femminile.

Secondo l’EIGE (European Institute for Gender Equality), nel settore informatico europeo la presenza femminile è di circa il 15%.

C’è quindi ancora un certo machismo nelle società tech italiane? “Nel nostro caso sono molto felice di dire di no. Bending Spoons è stata riconosciuta da Great Place to Work Italia come azienda tra i migliori luoghi di lavoro per le donne. Abbiamo anche un processo di audit per verificare che gli stipendi non siano impattati da discriminazione di genere. Negli ultimi 12 mesi abbiamo raddoppiato l’organico e ci siamo impegnati significativamente per trovare donne di talento”.

Sull’assunzione di donne in Bending Spoons non ci sono obiettivi numerici specifici, “perché non vogliamo assumere persone solo perché appartengono a un genere”.

L’approccio dell’azienda va alla radice del problema: “L’obiettivo è quello di aumentare il numero di candidature all’ingresso”, dove è più evidente come ci sia un numero maggiore di candidati maschi per ruoli tecnici informatici. Poi però, quando si vanno ad esaminare le candidature, “il successo è lo stesso tra donne e uomini. Siamo ossessionati dal non avere pregiudizi nel nostro processo di selezione”.

Per quanto riguarda il supporto alle donne dell’azienda, Lami dice che le politiche di flessibilità aziendale già fanno molto: “Il vantaggio che ho apprezzato di più come mamma è quello sul lavoro in remoto illimitato, qualsiasi lavoratore può decidere quando andare in ufficio”. E le mamme che decideranno di andare nei nuovi locali milanesi di Bending Spoons, che verranno inaugurati nei prossimi mesi nella sede di corso Como, troveranno una stanza per l’allattamento e il supporto alle spese per la consegna del latte materno a casa.

Tutte politiche che crescono insieme all’azienda stessa, che ha una popolazione aziendale molto giovane, sotto i trent’anni di media. Intanto, nel 2022 le iniziative come le borse di studio per le giovani informatiche proseguiranno. “Probabilmente nel 2022 promuoveremo altre borse di studio simili, aperte non solo alle donne, ma anche a persone disabili e a minoranze”, dice Lami.

 

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