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La guerra della Russia contro l’Ucraina sta accelerando “Splinternet”?

La guerra della Russia contro l’Ucraina sta portando all’arrivo di “Splinternet”.

È quanto sostiene l’inviato francese per gli affari digitali Henri Verdier, che ha riferito a Bloomberg News che la combinazione della crescente censura online russa con le insistenti richieste dell’Ucraina di mettere offline la Russia, potrebbero portare il mondo vicino alla “frammentazione di Internet”.

Il termine “Splinternet” si riferisce alla frammentazione del cyberspazio in diversi regni controllati da blocchi politici autonomi o da qualsiasi altro potere di controllo, come società tecnologiche o di e-commerce, o Paesi con interessi nazionali divergenti legati al nazionalismo o al culto religioso.

“Riuscirà l’Internet unico, neutrale, multi-stakeholder a sopravvivere a questa crisi?” ha affermato Verdier. “Non ne sono sicuro”.

Cos’è Splinternet?

 Clyde Wayne Crews, ricercatore presso il Cato Institute, ha coniato per la prima volta il termine “Splinternet” nel 2001 per descrivere “Internet paralleli che vengono gestiti come universi distinti, privati e autonomi”.

Negli ultimi 15 anni, le preoccupazioni per la sicurezza dello Stato e la privatizzazione del commercio elettronico hanno portato a infrastrutture impermeabili e all’isolazionismo informatico che separano Internet con confini geopolitici, allo stesso modo in cui la Terra è suddivisa oggi.

Secondo l’autore di “Splinternet: Come Geopolitica e Commercio stanno frammentando Internet”, Scott Malcomson, Splinternet è una minaccia crescente allo status di Internet come rete delle reti che abbraccia il globo e, secondo Henri Verdier, può incentivare attacchi informatici.

Verdier avverte che qualsiasi mossa della Russia finalizzata alla creazione di un Internet indipendente “avrebbe conseguenze molto gravi”, poiché gli Stati isolati dalla rete Internet di altri Paesi potrebbero essere maggiormente tentati di lanciare attacchi informatici”.

“Se oggi bucassi la rete russa, probabilmente violerei anche la mia, perché la rete è la stessa”, afferma Verdier, sottolineando che l’interconnessione del World Wide Web tutela tutti i suoi utenti dalla perdita del servizio.

“Se abbiamo due, tre o quattro reti Internet, la tentazione di disconnettere una di queste sarà sempre molto alta”, ha detto Verdier, avvertendo che se Splinternet venisse implementato, i Paesi autoritari sarebbero tentati di mettere offline i Paesi democratici, se la dipendenza reciproca venisse meno.

Le preoccupazioni per questo tipo di attacco sono aumentate dall’invasione dell’Ucraina, con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che lunedì ha annunciato che ci sono “aggiornamenti dell’intelligence sul governo russo che starebbe esplorando opzioni per potenziali attacchi informatici”.

L’Internet russo sovrano

 La Russia sta portando avanti i piani per creare un Internet sovrano da diversi anni.

Nel maggio 2019, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legislazione nota come la legge “Internet sovrana” per proteggere il Paese da quella che ha definito la “natura aggressiva” della strategia nazionale di sicurezza informatica degli Stati Uniti. La legge, entrata in vigore nel novembre 2019, ha permesso l’installazione di apparecchiature tecnologiche per contrastare le minacce esterne e consentire alla rete russa di tracciare, filtrare e reindirizzare il traffico Internet.

La Russia ha anche eseguito test sulla sua intranet RuNet disconnettendosi dalla rete globale. A giugno e luglio dello scorso anno, il quotidiano RBC ha riferito che la Russia ha testato tutte le principali società di telecomunicazioni russe “per determinare la capacità di Runet di funzionare in caso di distorsioni esterne, blocchi e altre minacce”, ha detto una fonte a Reuters.

Il test prevede la disconnessione sequenziale delle principali società di telecomunicazioni e ISP da Internet globale, quindi nell’eventualità che ai principali server Internet globali venga richiesto di interrompere la pubblicazione di pagine Web con il dominio russo .ru, le società russe potrebbero mettere a disposizione copie della cache (parte della memoria in cui un computer immagazzina le informazioni più usate) di tali pagine con un ritardo minimo.

La Russia ha anche bloccato l’acceso a piattaforme tecnologiche private come Facebook e Instagram di Meta e Twitter. Altri servizi Internet stranieri hanno sospeso alcune o tutte le loro attività in Russia a causa di sanzioni o di propria iniziativa; aziende come Apple, Microsoft, Netflix e TikTok di ByteDance hanno ristretto la loro presenza nel Paese.

Un alto funzionario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha detto a Bloomberg che il tentativo di Putin di stabilire confini sovrani nel cyberspazio è stato interamente concepito come un modo per controllare il suo popolo. “Voleva una nuova cortina di ferro; è quello che sta facendo. Ha appena trovato una soluzione semplice per farlo, in cui tutti lo stanno aiutando”.

L’accelerazione verso Splinternet è stata “tutto ciò che Putin ha sempre voluto”, ha concluso.

L’articol originale è su Fortune.com

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