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Da Milano a Roma, così nascono le foreste urbane

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Sono sempre di più le iniziative che puntano a piantare alberi nelle grandi città. Ecco come stanno nascendo le foreste urbane La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo 2022.

Emergenza clima. Per impedire l’ulteriore aumento delle temperature, l’obiettivo rilanciato da Cop26 a fine novembre è ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 45% entro il 2030 per arrivare ad azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050. Ed ecco che, in nome della transizione ecologica, tra le parole d’ordine anche in Italia arriva la ‘forestazione urbana’.

Sono tantissime le iniziative e i progetti già messi in opera per una nuova forestazione italiana. A Milano, Forestami, nata da una ricerca del Politecnico di Milano e promossa da Comune, Città metropolitana, Regione Lombardia e altri enti ha già piantato nell’area di Milano, che comprende 135 Comuni, più di 300mila alberi.

Non solo nei grandi parchi, ma anche lungo strade, piazze cortili e persino sui tetti. Ciliegi, frassini, querce, pioppi, ciaverdelli, meli, aceri, noccioli, e piante arbustive per disegnare boschi, filari, parchi e siepi divisorie. L’ambizione è di piantare 3 milioni di alberi, tanti quanti sono gli abitanti di Milano e hinterland entro il 2030, per incrementare il capitale verde della città e avvicinarsi alle esperienze virtuose delle sorelle europee best practice sul tema, come Londra, Bordeaux, Madrid, Barcellona e Parigi.

La bella notizia è che Forestami si basa su donazioni spontanee di tante aziende, piccole, medie e grandi che hanno deciso di investire nella riqualificazione ambientale con formule varie: con semplici donazioni o acquistando pacchetti di alberi, organizzando piantumazioni collettive aziendali con i dipendenti e anche promuovendo l’educazione ambientale con progetti nelle scuole. Tutto è gestito da un comitato scientifico e tecnico di Forestami, che decide il cosa, il dove, e il come organizzare le operazioni in modo da renderle adatte e integrate ai territori. Così ad esempio Axa assicurazioni, sostiene progetti di educazione ambientale, il gruppo farmaceutico Imdc ha organizzato una giornata di team building con i dipendenti ed Esselunga, Bulgari e Loropiana, solo per citarne alcuni, hanno donato fondi per realizzare boschi e riqualificare aree.

Poco più di un anno fa è nata anche Arbolia, società benefit creata da Snam e Fondazione Cassa depositi e prestiti per realizzare nuovi boschi urbani sul territorio, in collaborazione con le pubbliche amministrazioni e con il supporto di aziende sensibili alla sostenibilità ambientale. A oggi i progetti di Arbolia sono quindici e si parla di 35mila alberi piantati. Tra i primi progetti, ci sono il bosco di Torino con oltre 2.100 piante, supportato da Rina e situato nel quartiere popolare di Mirafiori Sud, nei pressi dell’antico Castello omonimo; il bosco di Parma da circa 4mila alberi, realizzato con il contributo delle due aziende locali Max Streicher e Impresa Tre Colli; e l’intervento di Lecce nell’Orto botanico del Salento, con circa 4mila piante, sostenuto da Enereco, Ediltunnel, Alma Roma e AC Advocacy & Communicatio.

Tra gli ultimi boschi urbani realizzati ci sono quello di Udine, con oltre 1.300 piante, gli interventi a Pisa e in Lombardia, con due nuovi boschi messi a dimora a San Donato Milanese e a San Giuliano. A Milano, grazie a una fruttuosa collaborazione tra Forestami e Arbolia è stato realizzata per la prima volta un’attività di forestazione in aree in prossimità degli svincoli autostradali ad alta intensità di traffico e smog.

Il progetto da oltre 7mila piante è stato supportato da Accenture, Snam, Renovit, Bcg – Boston consulting group, Banca Ifis, Rina e Barbara Cominelli. Le aree sono due: a Sud-Est di Milano, al confine con San Donato Milanese, in corrispondenza dello svincolo stradale di raccordo tra la tangenziale Est e la Strada Statale 415 Paullese e l’altra, nell’area di cintura Sud-Ovest della città, tra Milano e Assago, in prossimità dell’Autostrada A7 e del quartiere Cantalupa.

Sono state messe a dimora 7.752 piante di differenti specie autoctone: pioppi, aceri, ornielli, frassini, pruni e diverse specie arbustive. Ambizioso anche il progetto di Accenture che, oltre ad aver già donato più di 4mila piante già messe a dimora negli svincoli autostradali attorno a Milano, intende sviluppare un programma di forestazione tra Roma e Milano per piantare un totale di 18mila alberi, tanti quanti sono i suoi dipendenti italiani.

A Roma, sempre da Arbolia, è stato realizzato un nuovo bosco urbano di oltre 3.600 piante, su 2 ettari riqualificati, all’interno della Riserva naturale di Decima Malafede, grazie al contributo del Campus Bio-Medico che ha messo a disposizione alcune aree di sua proprietà. Mentre nel Sud sono stati completati due progetti a Taranto. Il primo da oltre mille piante nel Parco delle Mura magno greche, area di grande interesse storico per la città, realizzato in collaborazione con Windtre e una seconda cintura verde con oltre 4.500 alberi nel quartiere di Paolo VI, alla periferia orientale della città.

Tra i progetti in corso a livello nazionale c’è anche la collaborazione con il commissario unico per la bonifica delle discariche abusive. L’obiettivo è quello di restituire alle comunità i siti di tutta Italia che attualmente ospitano discariche abusive, trasformandole in boschi urbani da vivere e non da subire.

La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

 

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