Mark Zuckerberg ha recentemente rivelato a Joe Rogan nel suo popolare podcast su Spotify, The Joe Rogan Experience, “Ogni giorno mi sveglio e mi sembra di essere preso a pugni nello stomaco“.
Nonostante la sua azienda, Meta, sia diventata un gigante tecnologico del valore di 454 miliardi di dollari, condurre la sua attività è diventato sempre più stressante per lui. Anche se è uno dei più ricchi al mondo e CEO di un’azienda di successo, non apprezza molto l’inizio della sua giornata lavorativa, proprio come una persona comune.
“Mi sveglio la mattina, guardo il mio telefono, ricevo un milione di messaggi, che solitamente non portano buone notizie”, ha dichiarato. “Le cose belle mi vengono dette di persona”.
Il CEO di Meta ha ammesso di leggere tutti i messaggi e poi dedicare uno o due ore all’attività fisica per rilassarsi. Tuttavia, non trova la corsa adatta a lui, in quanto trova difficile evitare di pensare mentre corre. Preferisce fare qualcosa che richieda una concentrazione completa, con l’obiettivo di essere completamente impegnato fisicamente e intellettualmente al punto che non può permettersi di concentrarsi su altro.
La sua grande passione è il Jujitsu.
“Dopo un’ora o due di esercizio sono pronto ad andare a risolvere qualsiasi problema a lavoro“, ha affermato Zuckerberg.
Joe Rogan ha immaginato che la vita di Zuckerberg potesse essere bizzarra, considerando la gestione di miliardi di persone sui social media. Ha sottolineato che la pressione deve essere molto intensa, ma Zuckerberg ha risposto dicendo che c’è sempre qualcosa su cui lavorare.
Durante la conversazione, i due hanno discusso del concetto di “equilibrio” in un’epoca in cui c’è un’enorme accessibilità alle informazioni digitali e si rischia di essere trascinati nel vortice dei social media. Zuckerberg ha ammesso che uno dei suoi principali rivali, Twitter, contribuisce al suo stress personale.
“Trovo che sia difficile passare molto tempo su quella piattaforma senza arrabbiarsi troppo”, ha ammesso.
Secondo Zuckerberg, Instagram può offrire un’esperienza più positiva poiché è incentrato sulle immagini, che di solito sono meno “taglienti” e “critiche” rispetto al testo.
L’articolo originale è su Fortune.com
