NF24
Cerca
Close this search box.

Andrea Moser, il ‘Pirata’ di Caldaro racconta i vini di domani

Andrea Moser, il kellermeister della cantina altoatesina, scommette su sostenibilità, identità e sperimentazione. Dalla linea Quintessenz al Project XXX  – La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022.

Andrea Moser, kellermeister della Cantina di Caldaro, è uno dei personaggi più brillanti del vino altoatesino. Questa figura rappresenta una sorta di manager all’interno delle varie realtà cooperative, con una rilevanza che travalica il mero aspetto tecnico, ha un peso sostanziale e vanta un’importante ed esclusiva associazione dedicata. Arrivato in quest’olimpo piuttosto giovane, Moser sta scalando posizioni su posizioni. Trentino di nascita, ha fatto il necessario percorso formativo e le esperienze del caso, tra cui quella da Franz Haas, prima di avviare la sua collaborazione più importante.

“Per fortuna – racconta – le cantine sociali in questa regione sono qualcosa di completamente diverso dal resto d’Italia. Qui la politica c’entra poco, quello che conta è fare le cose per bene e perseguire la miglior qualità possibile. Ecco perché mi trovo perfettamente a mio agio”.

Alla base di ogni scelta, in questi ambienti, sembra esserci un termine abusato quanto ignorato altrove: meritocrazia. In sintesi, la voglia di premiare i valori e far crescere figure di alto livello; al di là di qualsiasi altra cosa, compresa la carta d’identità. Classe 1982 (dunque è rientrato per il rotto della cuffia nella nostra 40 under forty: ha festeggiato il compleanno qualche giorno dopo la definizione della nostra classifica), a capo del progetto Kaltern dal 2014, Andrea ‘il Pirata’ Moser ha portato in azienda rigore e freschezza, sperimentazione e pragmatismo. “I giovani devono rispettare le tradizioni e il passato senza esserne ossessionati. È necessario conoscere quello che si faceva una volta ma è altrettanto importante guardare il futuro, portando nuove tecniche e idee. La tradizione non è una gabbia in cui rimanere intrappolati, ma fornisce delle indicazioni per crescere, nel segno di una certa identità”.

Da questo punto di vista, Moser sta facendo molto, nonostante le complessità di una cantina cooperativa come Caldaro, che tuttavia fornisce diverse possibilità a chi sa e vuole sfruttarle. “È esattamente quello che dicevo prima: cercare di accompagnare il futuro e immaginare il vino di domani, senza salti o forzature ma con la necessaria sperimentazione. I punti all’ordine del giorno sono tanti, a cominciare da quello ormai impellente della sostenibilità ambientale. Caldaro è stata la prima cantina in Italia a conseguire la certificazione ‘Fair’n Green’. Rilasciata da un’azienda tedesca, è pensata e realizzata da produttori di vino per produttori di vino. In pratica certifica la misura in cui sei sostenibile, focalizzando l’attenzione su tutta la filiera, dal punto di vista produttivo, sociale e commerciale. Un metodo che ci dà indicazioni preziose, facendoci capire dove e come si può migliorare”.

 

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.