Il fumetto giapponese ha raggiunto numeri enormi in Italia e nel mondo, ma è un fenomeno che non si ferma alla carta. Dagli anime alle fiere, storia di un successo che supera i confini dei media – La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022.
Basta entrare in una qualunque libreria per accorgersene: negli ultimi due anni il manga è ovunque.
Dall’essere relegato sull’ultimo scaffale in fondo a destra, il fumetto giapponese si è preso intere sezioni delle più grandi librerie d’Italia e ha conquistato le classifiche settimanali di vendita. I numeri forniti dall’Aie, Associazione italiana editori, parlano di una crescita di oltre il 500% in due anni, con un passaggio da 11 mln di euro di fatturato nel 2019 a quasi 60 nel 2021 (numeri questi che, peraltro, non tengono in considerazione tutto il mondo, importante, dei negozi specializzati e dei siti B2C degli editori).
Le cifre certificano il rinascimento di questo genere, popolarissimo durante gli anni ’90 sin dall’arrivo nel nostro Paese di Dragon Ball, ma progressivamente declinato durante gli anni Duemila.
“I manga sono entrati stabilmente nei primi posti delle classifiche generali dei libri e oggi sono state create classifiche ad hoc per il mondo del fumetto nei quotidiani e nei periodici dedicati alla lettura. Un risultato incredibile fino a pochi anni fa, ottenuto soprattutto grazie all’arrivo massivo del fumetto in generale – e di quello giapponese in particolare – in libreria: per noi però non è stata una sorpresa. Chi frequenta Lucca Comics & Games sa che da tempo il mondo giapponese è diventato uno dei pilastri del festival (non a caso abbiamo una verticale Japan), fumetterie e fiere sono da anni poli attrattivi per centinaia di migliaia di appassionati di anime e manga”, dice Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games.
E se il fenomeno è rilevante quando si guarda al dato italiano, diventa impressionante quando si allarga la prospettiva al resto del mondo occidentale. In Francia i numeri già storicamente solidi di questi prodotti sono arrivati a vette mai toccate, con un valore di mercato nel 2021 stimato intorno ai 350 mln di euro. Oggi, secondo dati Gfk-Angouleme, un libro ogni 8 venduto oltralpe è un manga.
Ancora più incredibile l’affermazione del prodotto giapponese sul mercato americano, da sempre poco esterofilo sul fronte fumettistico: trainato dal successo di titoli come My Hero Academia e Chainsaw Man, il segmento è riuscito letteralmente a eclissare il mondo dei comics americani, arrivando a pesare 218 mln di dollari su un mercato del valore di circa 443 mln nel 2021. Una crescita del 61% rispetto all’anno precedente, prevalentemente proprio grazie a questi prodotti, che hanno triplicato il proprio fatturato in soli 12 mesi. Ma come si può spiegare un’esplosione di questa portata di un prodotto comunque storico, che vive all’interno di un mercato, quello del publishing, ormai assolutamente maturo?
Manga e transmedialità
Per capirlo, è indispensabile comprendere il funzionamento dell’editoria a fumetti giapponese, un mercato assolutamente senza eguali al mondo, di valore superiore ai 6 mld di euro (dati 2021). Ogni settimana le principali case editrici specializzate pubblicano delle riviste contenenti un breve episodio (di lunghezza variabile dalle 20 alle 50 pagine) di diverse serie, la più famosa delle quali è sicuramente Shonen Jump, edita dalla casa editrice Shueisha senza interruzioni fin dal 1968, che ha dato i natali a successi quali il già citato Dragon Ball, Naruto e One Piece.
Le serie proseguono la loro pubblicazione su rivista finché incontrano il favore del pubblico o finché l’autore non decide di terminarle, e vengono periodicamente raccolte in volumi monografici (tankobon) che invadono le librerie, con tirature da assoluti bestseller (l’ultimo volume di Demon Slayer ha superato i 5 milioni di copie vendute).
La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.
