I professionisti iscritti a Ordini e Collegi, che versano i contributi alle Casse previdenziali private, sono circa 1,7 milioni. Sono avvocati, medici, ingegneri, commercialisti, psicologi, veterinari (solo per citarne alcuni). Mediamente nel 2021, questi professionisti, hanno dichiarato redditi pari a 35.989 euro, in discesa, in un anno del 2,88%.
Le donne guadagnano meno della metà degli uomini
Ad indebolire le platee di lavoratori, ci sono tre tipologie di divari: di genere, generazionale e geografico. Il 50% della componente femminile arriva a guadagnare, in media, meno di 16.500 euro. La metà degli uomini ha entrate inferiori ai 26.000 euro. Ggli under40 percepiscono emolumenti pari a meno della metà di chi ha superato i cinquant’anni.
Al Sud professionisti più ‘poveri’
Chi esercita la professione al Sud ha livelli reddituali più bassi del 47%, rispetto a quanti svolgono l’attività al Nord della Penisola. È il panorama che affiora dalla lettura del XII Rapporto dell’Adepp, l’Associazione degli Enti pensionistici ed assistenziali privati e privatizzati. Il report è stato illustrato a Roma, dal presidente Alberto Oliveti. Al dibattito che ne è seguto c’erano i sottosegretari all’Economia e al Lavoro Federico Freni e Claudio Durigon.
L’incremento del numero di iscritti, viene evidenziato nel dossier, “è dovuta in parte ai nuovi ingressi, in parte all’aumento dell’età di pensionamento” e del numero di persone andate in quiescenza che non smettono di lavorare. “Fatto 100 il numero degli iscritti al 2005, si nota come mentre gli associati attivi siano aumentati del 26%, quello dei pensionati in esercizio è salito di quasi il 160%”.
Nel Lazio il numero maggiore di professionisti
In base, poi, all’analisi demografica del segmento, se si osserva il numero di associati ogni 1.000 abitanti, la media nazionale è 27. La maggiore densità di professionisti la troviamo nel Lazio, con 31 ogni 1.000 abitanti. Nel corso della presentazione è stato evidenziato che il ‘carico’ fiscale che grava sugli Enti, è stato del valore di “765 milioni”, nel 2021, mentre ammontano a “530 milioni le prestazioni di welfare” erogate agli iscritti. Sempre lo scorso anno, poi, il settore ha registrato 11,4 miliardi di entrate contributive, 7,7 miliardi di uscite per prestazioni e, in tutto, 600.000 prestazioni distribuite.
