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Tech, il grande rimpasto

Dopo un boom durato 10 anni, le aziende tecnologiche stanno licenziando migliaia di lavoratori

L’e-mail è arrivata il 4 novembre. Oggetto: il tuo ruolo in Twitter.

Era la prima volta che venivo licenziata”, racconta Grace-Ann Baker, ex direttore product management nella società di social media. Presto si sarebbe scoperto che Baker non era sola. Il nuovo proprietario Elon Musk alla fine avrebbe lasciato a casa quasi due terzi dei 7.500 dipendenti che aveva ereditato con l’azienda in difficoltà. Nelle settimane e nei mesi successivi, la tendenza si è estesa a tutto il settore tecnologico. Con la stessa rapidità con cui le aziende tech avevano assunto dipendenti durante la pandemia, li hanno licenziati quando l’economia ha rallentato. In Amazon sono state mandate a casa più di 18.000 persone, in Alphabet, casa madre di Google, 12.000, a Meta, casa madre di Facebook, 11.000; a Microsoft, 10.000. Anche le aziende più piccole si sono ridimensionate, con licenziamenti annunciati presso il provider di pagamenti Stripe, il servizio per l’invio di video online Vimeo e il servizio di vendita online Stitch Fix.

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