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Twitter Blue, Musk paga la spunta blu ad alcune celebrità ma la toglie al Papa

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Se qualche mese fa a William Shatner (l’attore di Star Trek) avessero detto che la polemica su ‘Twitter Blue’ era inutile perché tanto la sua spunta blu, pur non pagando, non sarebbe sparita, probabilmente tutti ci avrebbero riso su. Facciamo un passo indietro: a gennaio il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk ha annunciato un abbonamento per eliminare gli annunci pubblicitari. In questo abbonamento sarebbe stato incluso Twitter Blue, la piattaforma che – tra le altre cose – avrebbe permesso al costo di 7,99 dollari al mese (9,76 euro) di ottenere il caratteristico segno ‘verificato’.

Twitter è sempre stato gratuito. Così, molte star tra cui Shatner, si sono ribellate sin da subito all’idea di pagare. Ma il capo di Tesla ha elaborato la sua trovata geniale: far partire Twitter Blue e pagare lui stesso per i ‘dissidenti’. O perlomeno, per i contestatori più influenti. Shatner ad esempio, è stata una delle celebrità più prolifiche su Twitter negli ultimi dieci anni.

William Shatner. Attore, regista, scrittore, musicista, produttore cinematografico e televisivo canadese. È noto soprattutto per aver dato il volto al personaggio del capitano James T. Su twitter è seguito da 2,5 milioni di follower 

Una sorta di ripicca. Una logica perversa attuata da Musk per screditare i vip che agli occhi del pubblico risultano ora ipocriti ed egoisti per aver ‘protestato’, ma poi accettato il ‘dono’ del Ceo. Oppure un semplice modo per trattenere personalità importanti sulla piattaforma.

In ogni caso, le spunte blu scomparse da ieri, giorno scelto per il lancio di Twitter Blue, sono tantissime. Anche Papa Francesco, ‘@Pontifex_it’, con i suoi 5,3 milioni di follower si è ritrovato senza badge. Da questa mattina tuttavia, il suo profilo risulta essere almeno in possesso della spunta grigia: un altro simbolo che indica un account istituzionale oppure un account appartenente a un’organizzazione multilaterale.

Twitter di Papa Francesco (@Pontifex_it)

Destino più sfortunato è stato quello di Beyoncé, Kim Kardashian, Donald Trump, Bill Gates, Cristiano Ronaldo e il founder di Twitter Jack Dorsey. E quello del nostro Fiorello, che ha scherzato in un tweet: “Che tu sia maledetto!”, riferendosi a Musk. Nonostante i milioni di fan al seguito, hanno tutti smesso di avere la loro ‘V’. Adesso sarà molto più difficile stabilire se gli account sono reali o fake.

Eppure il caso di Shatner dimostra che la legge di Twitter non è uguale per tutti. E non è un caso isolato. Come ammesso da Musk stesso, la spunta blu è stata ‘regalata’ anche a Stephen King e LeBron James. Che in passato come il ‘capitano James T’ si sono espressi a più riprese contro questo nuovo abbonamento.

King, che ieri mattina si è svegliato ancora con la sua spunta, ha spiegato (sempre in un tweet) di non aver pagato gli 8 dollari e di non aver lasciato il proprio numero di telefono, come prevede Twitter Blue. Musk è intervenuto dicendo di aver provveduto personalmente pagando l’account allo scrittore.

La verità è che non è chiaro perché Musk abbia deciso di applicare questo ‘trattamento speciale’ riservato a pochi. Più volte ha criticato il precedente sistema di verifica, definendolo “non democratico”. All’inizio di novembre 2022 aveva parlato di un “sistema di signori e contadini”. Esattamente la distinzione fatta con il badge regalato a ‘famosissimi’.

 

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