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Dichiarazione dei redditi 2023, scadenze e novità

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La stagione della dichiarazione dei redditi è iniziata. Da ieri, sul sito dell’Agenzia delle entrate sono disponibili il 730 precompilato e il Modello redditi con i dati già noti al Fisco. Da giovedì 11 maggio ogni contribuente potrà accettarlo, modificarlo e inviarlo. Ma chi deve presentarla? E quali sono le scadenze?

Era già iniziata il 16 marzo a dir il vero, con la consegna da parte dei sostituti di imposta della Certificazione Unica 2023. La dichiarazione dei redditi è il documento contabile con cui il cittadino-contribuente comunica al fisco le proprie entrate, ovvero il proprio reddito, ed effettua i versamenti delle imposte relative a partire dalla base imponibile e dalle aliquote fiscali per ciascuna imposta dovuta. E la CU, è proprio una certificazione dei redditi da lavoro dipendente e da pensione.

Area riservata, Agenzia delle entrate

La dichiarazione dei redditi deve essere presentata da tutti i contribuenti che, nel corso dell’anno di imposta precedente (2022) abbiano percepito redditi da lavoro (dipendente o autonomo) o assimilati, redditi da pensione, redditi di terreni o fabbricati, redditi di impresa o capitale.

Per visualizzare il proprio 730 e il Modello redditi è necessario andare nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate accessibile tramite Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). Chi – dall’11 maggio in poi – trasmetterà il 730 e si accorgerà di un errore o di non aver indicato tutti gli elementi, dal 17 maggio al 20 giugno potrà annullarlo tramite l’applicazione web all’Agenzia delle entrate, e inviarne uno nuovo. Mentre il modello Redditi PF potrà essere annullato il 26 giugno, se inviato con F24, e il 27 settembre, se inviato senza F24.

Il calendario della precompilata si chiude il 2 ottobre 2023 per chi lo presenta direttamente all’Agenzia delle entrate tramite l’applicazione web. Per il modello Redditi precompilato, invece, l’ultima data possibile per l’invio è il 30 novembre.

Le novità per la dichiarazione dei redditi 2023

Da quest’anno ci saranno alcune novità. Anzitutto, sarà possibile delegare una persona per compilare la dichiarazione, sia online (delegando a qualcuno di fiducia) che contattando in videocall un funzionario dell’Agenzia delle entrate. Queste due modalità si aggiungono a quelle già attive: l’invio di una pec o la presentazione della richiesta presso un qualunque ufficio dell’Agenzia.

I dati già inseriti dall’Agenzia inoltre, includeranno per la prima volta anche: corsi post-diploma (Istituti di alta formazione e specializzazione artistica e musicale), spese per canone di locazione, spese di intermediazione per l’acquisto di immobili per la prima casa.

Gli altri dati comprendono spese sanitarie (oltre un miliardo, l’80% del totale), premi assicurativi (99 milioni), certificazioni uniche di lavoratori dipendenti e autonomi (73 milioni), bonifici per ristrutturazioni (11 milioni), interessi passivi sui mutui (8,5 milioni), spese scolastiche, universitarie e per asili nido (6,5 milioni), contributi previdenziali e assistenziali, spese per ristrutturazione e interventi di efficientamento energetico.

Nei modelli di quest’anno infine, si riducono a quattro (da cinque) le aliquote Irpef, come previsto dall’ultima riforma fiscale del governo Draghi. Una buona notizia per i redditi sotto i 50.000 euro e quelli sopra i 75.000. Mentre i redditi fra i 50.000 e i 75.000 euro vedranno le vecchie aliquote del 38 e del 41% aumentare al 43%.

Sono state modificate anche le detrazioni per il lavoro dipendente. Anche qui i redditi fra i 50.000 e i 55.000, che prima ne usufruivano ora non godranno di alcuna detrazione. In compenso entrano in scena nuove agevolazioni fiscali: detrazioni per spese per abbattere barriere architettoniche, detrazioni per i canoni di locazione degli under31 a basso reddito, credito d’imposta sulle donazioni al terzo settore, per l’acquisto di sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili e per le spese sostenute per seguire programmi di esercizio fisico, non sanitario, svolti in gruppo e disegnati appositamente per alcune patologie croniche.

 

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