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Trimestre record per Unicredit, utile di 2,1 miliardi

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Unicredit mette a segno il miglior primo trimestre di sempre. Batte le stime e, soprattutto, rivede le guidance sull’anno con l’obiettivo di distribuire agli azionisti almeno 5,75 miliardi di euro e un target di utile oltre i 6,5 miliardi. “Per il nono trimestre consecutivo” la banca che in Borsa mette a segno un aumento del 3,7%, “ha conseguito risultati finanziari eccellenti”, sottolinea il ceo, Andrea Orcel spiegando che il gruppo sta “compiendo progressi significativi nell’esecuzione del piano strategico” ed è “nella seconda fase” della sua “trasformazione industriale”.

L’utile del trimestre, pari a 2,1 miliardi di euro (l’attesa era di 1,3 miliardi) , è stato ottenuto grazie alla crescita a doppia cifra dei ricavi netti (5,8 miliardi, +56,5% anno su anno) grazie al contesto favorevole dei tassi di interesse combinato alla buona gestione del beta sui depositi e al forte slancio commerciale. A tutto questo si aggiunge un margine di interesse estremamente forte (3,3 miliardi) un’ulteriore riduzione dei costi.

Quelli operativi si sono attestati a 2,3 miliardi, ridotti del 5,8% trimestre su trimestre e dello 0,6% anno su anno. La banca, peraltro può contare su solide linee di difesa e un portafoglio creditizio resiliente e di qualità, con un’elevata copertura sulle esposizioni deteriorate, nonché overlay (maggiori recuperi dalle coperture, ndr) già esistenti pari a 1,8 miliardi. Complessivamente, ciò si traduce in un costo del rischio strutturalmente basso pari a 8 punti base nel primo trimestre 2023 e una stima del costo del rischio invariata di circa 30-35 punti base per l’anno.

Il gruppo ha poi continuato a generare organicamente un’elevata quantità di capitale (Cet1 ratio del 16,05%), già considerando l’intera distribuzione relativa al 2022 di 5,25 miliardi e il dividendo per cassa accantonato nel trimestre pari a 700 milioni. “Pur rimanendo vigili, siamo fiduciosi di poter continuare a garantire, per il futuro prossimo, una crescita della redditività costante e di elevata qualità, con una base costi e costo del rischio strutturalmente ridotti”, rileva ancora Orcel nell’evidenziare che Unicredit, anche di fronte ad un eventuale “scenario macroeconomico difficile”, è preparata avendo rafforzato le “linee di difesa” e adottato “azioni preventive al fine di salvaguardare la performance futura”.

Nel frattempo l’istituto non modifica i propri piani e continua a puntare sul riacquisto di azioni perché offrono “maggiore valore” rispetto a fusione e acquisizioni, chiosa il ceo che parla anche di extraprofitti e dice no ad un’ eventuale tassa.

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