Questa non è stata la prima notte di pioggia, ha piovuto anche ieri. Eppure gli studenti che hanno deciso di montare le loro tende sotto la statua della Minerva, nel piazzale Aldo Moro dell’Università Sapienza di Roma, per protestare contro il caro affitti, non hanno alcuna intenzione di cedere. Non fino a quando non sarà realizzato un tavolo con gli atenei e la Regione per affrontare l’emergenza abitativa e cercare soluzioni efficaci.
“Ha fatto un po’ freddo”, sorride Vicky, studentessa di Scienze politiche al secondo anno. “Ma è stato bello riprendersi gli spazi della città universitaria, dormire sotto le stelle e ricordare il significato dell’azione che stiamo facendo in questi giorni. Ne siamo certi, diventeremo sempre di più. Perché il nostro è un problema diffuso su cui fino a oggi si è posta poco l’attenzione”.
La protesta contro il caro affitti che colpisce gli studenti universitari – fuori sede e non, perché città come Roma sono grandi e anche spostarsi da un quartiere all’altro può diventare complicato – è partita dal Politecnico di Milano. Ilaria Lamera, studentessa di Ingegneria ambientale, per prima ha fissato una tenda sotto la sua facoltà.
A lei si sono uniti in tanti. Gli studenti sono stanchi di dover fare i conti con prezzi proibitivi per stanze condivise o di pochi metri quadri.
In media, un appartamento a Roma costa 500 euro. I fuori sede nella capitale sono 40mila. Un terzo di tutta la popolazione dell’ateneo. “Gli strumenti che la regione mette a disposizione tramite il contributo alloggi e le borse di studio rimangono soluzioni temporanee e insufficienti“, dicono gli studenti.
A Fortune Italia, li abbiamo ascoltati insieme alla rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni.
