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Rai Teche, la conversione digitale porta alla luce un patrimonio audiovisivo dimenticato

Il patrimonio audiovisivo conservato nell’archivio delle Teche della Rai coincide con la storia del nostro Paese: è una miniera dalla quale emergono continuamente materiali pregiati, spesso andati in onda e mai più rivisti, che consente non solo di studiare il passato, ma di riviverlo immergendosi in esso. Il fascino esercitato da uno strumento così potente è irresistibile. Una risorsa di valore storico e identitario così prezioso porta con sé la responsabilità della sua salvaguardia.

La missione principale di Rai Teche è stata, nell’ultimo anno, quella di disegnare un progetto straordinario di digitalizzazione del nostro materiale storico avendo particolare accortezza nella cura del riversamento delicato e complesso del repertorio in pellicola. In pellicola, ancora in gran parte da digitalizzare, Rai custodisce in esclusiva, come unico Ente o Braodcaster nazionale, tutta la storia, la cultura, i filmati di ogni genere, i servizi dei Tg del nostro Paese dal 1954 fino agli anni ‘80 e quindi fino all’avvento di altri operatori.

Lasciatemi passare il termine: ci sentiamo come archeologi che esplorando un sito estremamente prezioso non sanno cosa effettivamente riporteranno alla luce durante gli scavi. Lo stesso noi, sapendo di custodire un bene così unico, non sappiamo quali immagini e quali servizi di importanti protagonisti del mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo o dello sport di quei decenni, saremo in grado di riscoprire.

E come gli archeologi, noi cerchiamo di far rivivere un bene culturale di rilevanza nazionale. Per questo motivo stiamo disegnando un progetto di digitalizzazione di tutto il patrimonio della pellicola per riportare alla luce questo materiale così prezioso ma anche così delicato. Un progetto che ora è in fase di perfezionamento e che presto comunicheremo nei dettagli anche agli organi di stampa.

Rai in pellicola detiene circa un milione di bobine che rappresentano una priorità assoluta considerata la loro particolare vulnerabilità rispetto all’usura del tempo: la ‘sindrome acetica’ causa un progressivo deterioramento chimico dei supporti, talvolta portando alla loro completa distruzione. Su pellicole da 16 o 35 mm sono conservati anni di trasmissioni durante i quali la Rai era l’unica emittente televisiva in Italia, momenti di storia altrimenti poveri di documentazione audiovisiva: la priorità del progetto sarà rappresentata dai telegiornali in onda fra il 1952 e il 1985: circa 350.000 pellicole in 16 mm.

La lavorazione delle pellicole è un processo particolarmente complesso: i rulli necessitano di lavaggio, assemblamento e riparazioni prima di essere inseriti nelle macchine, processi che implicano la necessità di personale numeroso ed altamente specializzato e di una tempistica che mal si concilia con l’urgenza delle lavorazioni. Ma il recupero massivo dei supporti non si ferma, naturalmente, solo alle pellicole: quella della digitalizzazione è un’operazione monumentale che richiede macchinari ed expertise in grado di padroneggiare una vasta gamma di supporti, inclusi magnetici come IMX, Beta e BVU. Questa consistente porzione dell’archivio televisivo verrà convertita in file grazie a un cospicuo sforzo aziendale che si traduce in un progetto che vede coinvolte molte Direzioni Rai fra Teche, ICT, Centro Ricerche, Tecnologie e Produzione TV.

La nostra ambizione in Rai è quella di far diventare Torino una vera e propria ‘cittadella della digitalizzazione’, punta di diamante della conversione digitale che concentrerà nel centro di produzione piemontese risorse e competenze commisurate alla portata dell’impegno.

A questo scopo, nel triennio 2023-2025 l’azienda investirà massicciamente in impianti, personale specializzato e sviluppo di nuove tecnologie: il presidio torinese della filiera renderà poi disponibile a tutte le strutture produttive dell’azienda la fruizione del materiale dell’archivio in alta qualità digitale. Il progetto prevede infatti anche lo spostamento nel capoluogo piemontese di tutti gli impianti per la digitalizzazione attualmente dislocati nelle varie sedi regionali Rai. Il progetto di conservazione e digitalizzazione di tutto il repertorio Rai vedrà Torino centro di divulgazione e conservazione della parte digitalizzata a livello italiano. In concreto, sono previste su Torino nuove assunzioni di tecnici che verranno formati ad hoc per il progetto di digitalizzazione delle pellicole e che potranno fruire di salette audiovideo attrezzate con strumentazione all’avanguardia. Le nuove risorse cureranno l’avanzamento del progetto attraverso il censimento dei materiali, la gestione ed il controllo della qualità dei video digitalizzati.

Rai Teche è impegnata costantemente nella promozione e valorizzazione del tesoro costituito dal materiale d’archivio recuperato, con progetti editoriali che la vedono collaborare non solo con enti ed istituzioni, ma anche con tutti i principali editori Rai. Attraverso la co-produzione di documentari, programmi TV, fiction e pubblicazioni speciali destinate alla piattaforma multimediale RaiPlay, la direzione Teche ha consolidato la sua centralità e il suo ruolo strategico nella missione culturale del Servizio Pubblico.

* Direttore Rai Teche

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