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Asili nido, a rischio i fondi per 100 mila posti per resistenze burocratiche dei tecnici Ue

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Una recente obiezione sollevata dai tecnici dell’Unione Europea mette a repentaglio una considerevole parte dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) destinati agli asili nido in Italia. Secondo le stime, circa 100.000 dei 264.480 nuovi posti previsti per servizi di educazione e cura per la prima infanzia entro il 2025 potrebbero essere compromessi. Lo stop improvviso pronunciato dai tecnici europei ha suscitato sorpresa e disappunto nel governo italiano, poiché riguarda i progetti volti ad ampliare l’offerta all’interno di strutture già esistenti anziché crearne di nuove.

La controversia sulla lettura dei fondi

Secondo la rigida interpretazione della Commissione europea, i fondi del Piano di Ripresa sarebbero riservati esclusivamente a investimenti che prevedono la creazione ex novo di asili nido, escludendo l’ampliamento di strutture già esistenti. Nonostante l’obiettivo di entrambe le opzioni sia garantire più servizi alle famiglie, questa mossa è stata giudicata ingiustificata e ostile. Il governo italiano ha criticato l’emersione improvvisa e tardiva di questa condizione, che non era mai stata affrontata in precedenza.

Impatto sulla lotta al calo della natalità

L’esecutivo italiano non è disposto a rinunciare a questa misura fondamentale nella lotta al calo della natalità. Tuttavia, il dossier degli asili nido complicherà ulteriormente la già complessa legge di bilancio, che dovrà trovare le risorse necessarie per sostituire i fondi comunitari che andranno persi. Questa situazione è particolarmente rilevante per i comuni di medie e piccole dimensioni nel Mezzogiorno, che fino ad ora hanno avuto un’offerta di asili nido nettamente inferiore alla media nazionale e avevano individuato nel Pnrr un modo per rivitalizzare le strutture rimaste inutilizzate.

Incognite sul futuro degli investimenti

La sorpresa arrivata da Bruxelles solleva ulteriori incognite riguardo ai tempi di attuazione di questo importante investimento, già travagliato da vari ostacoli. Sebbene si sia discusso di ritardi locali nell’attuazione, recentemente si è raggiunto il 100% delle assegnazioni gestite con il supporto di Invitalia e oltre l’80% per gli altri comuni. Tuttavia, l’ostacolo posto dai tecnici comunitari continua ad essere una sfida significativa per i progetti che coinvolgono oltre un miliardo di euro.

La questione riguardante i fondi Pnrr per gli asili nido mette a rischio la realizzazione di nuovi posti per servizi di educazione e cura per la prima infanzia in Italia. La controversia sulla lettura dei fondi, che esclude l’ampliamento delle strutture esistenti, ha suscitato sorpresa e disappunto nel governo italiano. Nonostante le difficoltà, il governo si impegna a garantire misure efficaci per contrastare il calo della natalità nel paese. La situazione dei fondi Pnrr per gli asili nido si aggiunge alle complessità che il governo dovrà affrontare nella legge di bilancio, per trovare le risorse necessarie a sostituire quelle comunitarie che non saranno disponibili.

 

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