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Bankitalia: crescita economica in Europa si arresta, debito pubblico record in Italia

Bankitalia: la sede, Palazzo Koch
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Secondo il bollettino economico della Banca d’Italia, la crescita economica italiana ed europea si è fermata durante la primavera, anche se si prevede comunque un aumento del PIL dell’1,3% per il nostro paese quest’anno. Nel frattempo, l’inflazione rimarrà elevata, con un tasso del +6%, ma si prevede una brusca frenata solo a partire dal 2024. Le stime, pubblicate dall’istituto centrale italiano, hanno subito qualche revisione al ribasso per il periodo 2024-2025 rispetto alle previsioni diffuse il mese scorso.

Dopo un rimbalzo nel primo trimestre, la crescita economica in Italia si è interrotta e si è stagnata nell’area dell’euro, come riportato nel bollettino. Si è verificato un rallentamento degli investimenti, una contrazione nell’industria e una diminuzione delle esportazioni, mentre i consumi continuano a crescere ma a un ritmo più moderato.

I servizi, in particolare quelli legati al turismo e alle attività ricreative, stanno andando bene, ma la fine degli effetti del Superbonus ha causato un rallentamento nel settore delle costruzioni. La situazione internazionale ed europea in rallentamento ha anche avuto un impatto sull’economia italiana. L’alta inflazione e le restrizioni monetarie della Banca Centrale Europea (BCE) si fanno sentire, con i primi effetti sulle condizioni di finanziamento.

Gli esperti di Via Nazionale hanno chiarito che l’alluvione in Emilia Romagna, sebbene abbia avuto conseguenze rilevanti sull’economia locale, non ha avuto un impatto significativo sulla crescita economica dell’Italia nel complesso durante il secondo trimestre. Tuttavia, il bollettino economico riduce leggermente le stime di crescita del prodotto nazionale per il 2024 e il 2025, a +0,9% e +1% rispettivamente.

Queste stime tengono conto della stretta sul credito causata dalle banche centrali, che viene in parte compensata dagli effetti connessi al rientro delle pressioni inflazionistiche e dagli investimenti pubblici previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La Banca d’Italia ha sottolineato più volte gli effetti positivi del PNRR e ha auspicato una piena attuazione e un confronto proficuo con la Commissione Europea.

Nonostante la frenata o la stagnazione della crescita economica, il debito pubblico italiano continua ad aumentare, raggiungendo quota 2.816,7 miliardi di euro a maggio, dopo aver superato la soglia record di 2.800 miliardi nel mese precedente. Le entrate tributarie sono in buona forma e i rendimenti dei titoli di Stato attraggono investitori stranieri, che aumentano la quota del debito pubblico detenuto.

Tra i fattori positivi per l’Italia, il bollettino segnala la continuazione della crescita dell’occupazione con aumenti salariali, senza però una corsa inflazionistica che desta preoccupazioni nelle banche centrali. La situazione delle banche italiane, in generale, non solleva particolari preoccupazioni. Tuttavia, l’uscita dall’alta inflazione è rimandata al 2024 nonostante gli sforzi della BCE, che ha alzato i tassi. La dinamica dei prezzi rimarrà “elevata” quest’anno con un tasso del +6%, ma si prevede una brusca frenata nel 2024 (+2,4%).

Giovedì scorso, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato la necessità di “pazienza e cautela” nella lotta all’inflazione, sottolineando che gli effetti richiedono del tempo dopo un decennio di tassi di interesse vicini allo zero e gli impatti della pandemia.

 

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