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Netflix, c’è attesa per i risultati del secondo trimestre

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A maggio Netflix ha messo i suoi abbonati con le spalle al muro, quando ha annunciato il giro di vite sulla condivisione delle password: pagare per avere un proprio abbonamento o non avere (fondamentalmente) nulla da guardare. Gli analisti all’epoca sembravano ottimisti sull’annuncio. Nei primi quattro giorni della nuova politica di Netflix, la società ha registrato il più alto aumento giornaliero di abbonati in quattro anni, secondo la società di analisi Antenna.

Poi, venerdì 14 luglio, il sindacato attori cinematografici ha annunciato che si sarebbe unita allo sciopero degli sceneggiatori americani, dando vita al primo doppio sciopero di Hollywood in oltre 60 anni.

Netflix si accinge ad annunciare i guadagni dopo la chiusura dei mercati, in un momento cruciale per lo streaming e per l’industria dell’intrattenimento. I suoi profitti saranno esemplificativi di un periodo recente pieno di cambiamenti interni: la società ha fatto marcia indietro rispetto alle dichiarazioni secondo cui non avrebbe “mai” avuto annunci pubblicitari e ha esteso il giro di vite sulle password negli Stati Uniti dopo un esperimento pilota di successo all’estero.

Allo stesso tempo, le indicazioni promettono di essere molto interessanti per ciò che riveleranno sulle prospettive dello streamer più potente in un momento in cui la situazione di Hollywood non è rosea.

Al centro della disputa tra studios, piattaforme e scioperanti ci sono le retribuzioni da parte delle piattaforme di streaming. Scrittori e attori erano abituati a fare affidamento su pagamenti senza interruzione per i programmi trasmessi in televisione anche dopo che erano stati completati per integrare gli stipendi che guadagnavano durante la produzione.

Netflix ha attirato alcune delle critiche più dure per aver interrotto questo modello consolidato. Il New Yorker, ad esempio, ha riferito che gli attori del suo show di successo “Orange is the New Black” hanno ricevuto compensi residui insignificanti.

Netflix è posizionata leggermente meglio rispetto ai suoi competitor, ha dichiarato Paul Meeks, portfolio manager presso Independent Solutions Wealth Management, ospite di CNBC. Meeks ritiene che Netflix possa produrre più facilmente contenuti all’estero, proteggendosi dalle interruzioni causate dagli scioperi negli Stati Uniti.

Nonostante l’incertezza che circonda il settore dell’intrattenimento al momento, Meeks ha detto di aspettarsi che Netflix soddisfi o superi le aspettative degli analisti quando si tratta di entrate, utili per azione e quello che ha definito il “big one”, ovvero il netto dei nuovi abbonati.

Le nuove regole di condivisione delle password e l’offerta supportata dalla pubblicità sono stati sforzi diretti per aumentare gli abbonamenti complessivi, dopo la crescita poco brillante seguita al boom indotto dalla pandemia. Da parte sua, la banca d’investimento Jefferies ha pubblicato una nota su Netflix, prevedendo un aumento netto di circa 2 milioni di abbonati, rispetto agli 1,75 milioni del primo trimestre del 2023, secondo il suo comunicato sugli utili.

Oltre alle possibili indicazioni sui potenziali effetti del doppio sciopero, gli analisti attendono con impazienza ulteriori informazioni sugli abbonati alla sua nuova offerta supportata dalla pubblicità, al prezzo di $ 6,99. In particolare, gli analisti vogliono vedere i tassi di crescita nella nuova offerta supportato dalla pubblicità lanciata a novembre e avere un’idea più chiara dei tassi di cannibalizzazione.

Un’altra grande domanda, alla quale Meeks vorrebbe trovare risposta nell’imminente annuncio sugli utili, è quale sarà l’impatto finanziario del giro di vite sulle password. Questo trimestre permetterà agli investitori di capire se questa scelta ha funzionato, almeno tendenzialmente, dato che questa sarà la prima volta che Netflix riferirà sugli utili da quando la politica è stata implementata. Nel suo annuncio sugli utili del primo trimestre ad aprile, il co-CEO Greg Peters ha detto che, di pari passo con l’aumento dei prezzi, la società si aspettava una iniziale ondata di cancellazioni, prima che gli abbonamenti e i ricavi ricominciassero a salire. Un’opinione alla quale ha fatto eco Jeffries nella sua nota di ricerca, stimando che gli effetti del giro di vite potrebbero essere avvertiti fino all’inizio del 2024.

Meeks ha affermato che a suo parere l’implementazione parallela di un’offerta supportata dalla pubblicità e di una nuova politica di condivisione delle password sono cambiamenti significativi al modello di business complessivo di Netflix, anche se non la considera necessariamente una cosa negativa.

“Cambiamenti così radicali nel modello di business dimezzano il valore”, ha detto Meeks a proposito delle azioni della società, facendo riferimento alla perdita record di abbonati di Netflix nel secondo trimestre del 2022, che ha causato un crollo del titolo del 37% in un solo giorno, e alla decisione all’inizio di quest’anno di eliminare del tutto il suo business DVD, come esempi recenti. Le azioni di Netflix sono ora scambiate al prezzo più alto da gennaio 2022.

I cambiamenti a livello di settore potrebbero far deragliare i piani di Netflix di aggiornare la sua attività. E quando i piani di Netflix vanno male, si dice a Wall Street, tendono a farlo in modo drammatico. “Quando queste azioni scendono, scendono moltissimo”, ha concluso Meeks.

La versione originale di questo articolo è su Fortune.com.

 

 

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