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ITS Academy e lavoro: crescono gli iscritti alle scuole tecniche post diploma

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I giovani e il lavoro. In un’Italia gravata dal tasso di disoccupazione giovanile al 21,3%, e la presenza di circa 1,7 mln di giovani che l’Istat definisce ‘in difficoltà’ e che in pratica non studiano e non lavorano (Neet) – circa il 20% diplomati o con licenza media, e 14% laureati – la formazione tecnica post diploma traccia un solco di novità, con occupati pari all’80%.

Si tratta delle Its Academy, istituite in Italia nel 2010, sul modello degli istituti terziari professionalizzanti già presenti in diversi paesi europei e riformati dalla legge 99/22. Queste si inseriscono nel novero dell’istruzione superiore non universitaria, che in Italia comprende numerose tipologie di istituzioni fra cui la scuola nazionale di cinema, i conservatori, le scuole superiori per mediatori linguistic, gli istituti centrali e le scuole di restauro, le accademie militari, per citarne alcuni.

Le Academy fanno capo alla Fondazione ITS, e si connotano come scuole altamente tecnologiche connesse col sistema produttivo territoriale, lavorano quindi per preparare figure di quadri intermedi specializzati, basandosi su modello di collaborazione con imprese, centri di ricerca e università.

Questo modello formativo ha prodotto già risultati interessanti, come emerge dai dati Indire (Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa) che parlano di una media degli occupati molto elevata,  già a un anno dalla conclusione del percorso formativo, di cui ben il 91% lavora in un settore affine al suo percorso di studi.
Le singole offerte formative ed i corsi di specializzazione hanno una durata media biennale, per un monte ore che va dalle 1800 alle 2000 in totale – ma ci sono anche casi di percorsi triennali – con stage pari al 30% delle ore complessive.

Un’altra caratteristica di questo tipo di formazione è che almeno il 50% dei docenti è rappresentato da professionisti esperti. La fine del percorso formativo prevede esami alla presenza di commissioni che includono rappresentanti della scuola, delle università ed esperti del mondo del lavoro.

Il monitoraggio Indire

L’Indire, su incarico del ministero dell’Istruzione, è attivamente coinvolta nel tema degli ITS, di cui gestisce la banca dati, contribuendo inoltre alla definizione dei criteri di monitoraggio e di valutazione dei percorsi attuati. Indire realizza infine il monitoraggio nazionale, l’ultimo disponibile è stato realizzato nel 2022 ed è relativo ai percorsi conclusi nel 2020. Ha riguardato 260 percorsi attivati da 89 Its Academy. Gli iscritti sono stati 6.874, i diplomati 5.280, gli occupati 4.218. Dal monitoraggio risulta inoltre che gli occupati complessivi, a 12 mesi dal diploma, sono 17.271 ed i non occupati 4.200

La ranking dei corsi migliori

L’aerospazio va forte anche nella formazione. Nella classifica che premia i migliori corsi Its, al primo posto c’è l’Its per la mobilità sostenibile, aerospazio e meccatronica di Torino, corso Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici-meccatronica per l’aerospazio. Il punteggio ottenuto è di 94,37 e l’indice di efficacia del percorso è 99,31. Il corso è primo in classifica anche nell’area tecnologica Sistema Meccanica.

L’Umbria guadagna il secondo e terzo posto, ITS Umbria made in Italy, Innovazione, tecnologia e sviluppo, con i corsi Tecnico superiore per l’automazione. La nota a margine è che l’Umbria è fra le regioni che hanno, ad oggi, attivato una sola Academy sul territorio.
Le valutazioni dei  percorsi di studio si basano su punteggi compresi tra 70 e 100, soglia raggiunta da 54,6% su 260 percorsi di studio terminati nel 2020, cioè un totale di  142 percorsi. Di questi, 20 gli “eccellenti” (7,7%), 51 i “sufficienti” (19,6%), 26 i “problematici” (10,0%) e 21 i “critici” (8,1%). I dati sono della Banca dati nazionale ITS, fonte Indire.

I corsi istituiti nelle regioni

In testa a questa particolare ranking c’è la Lombardia, con 25 corsi attivati nel 2022. Seguono Campania e Lazio, entrambe con 16 corsi attivi, mentre la Sicilia è terza, con 11 corsi. Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Sardegna e Abruzzo si attestano tutte fra i 9 ed i 6 corsi. Solo un corso per Umbria, Basilicata e Molise. Non risultano corsi attivati in Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige.

Chi può iscriversi

Per accedere ai corsi delle ITS Academy è necessario aver conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado, o un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, in questo caso corredati dal certificato di specializzazione dei corsi di formazione tecnica superiore di 800 ore. La frequenza dei corsi è gratuita per tutti gli iscritti, e fornisce un diploma Its Academy alla fine del percorso.

Come si finanziano le ITS Academy

Ogni anno vengono destinati dei fondi a sostegno dell’istruzione superiore non universitaria, e nel caso dell’Its si tratta di 48.330.802 stanziati con Decreto Ministeriale 144 del 21 luglio 2023 per l’anno 2023, risorse provenienti dal Fondo per l’istruzione tecnologica superiore presente nel bilancio Ministero dell’Istruzione.

La legge prevede inoltre che le risorse nazionali per il 2022 e per il 2023 continuino ad essere ripartite sostanzialmente secondo le modalità previste in precedenza. Una quota pari al 5% delle risorse è destinata alla realizzazione delle misure nazionali di sistema, ivi compreso il monitoraggio e la valutazione.

Le risorse complessive vengono ripartite fra le Regioni e da esse riversate agli ITS, che le destinano poi alla realizzazione dei percorsi coerenti con i processi di innovazione in atto e inclusi nei piani territoriali regionali, alla dotazione di nuove sedi degli Its e alla realizzazione di laboratori e di infrastrutture tecnologicamente avanzate, comprese quelle per la formazione a distanza, utilizzati, anche in via non esclusiva, dalle medesime Fondazioni.

A questi fondi si aggiungono le risorse del Pnrr, che stanzia 1,5 mld di euro, di cui ad oggi sono stati assegnati circa 1,2mld, 700 mln saranno dedicati all’incremento dell’offerta didattica. Alla Lombardia sono spettati poco meno di 200 mlnd di euro, circa 150 mln sono alla Puglia, seguita dal Veneto con 116 mln.

Questi finanziamenti vincolano l’Italia, in tema di Its, a rispettare dei target precisi, definiti dalla Misura 4 del Pnrr: avere un numero di iscritti di almeno 11.000 studenti al 31 dicembre 2025, attuare un nuovo monitoraggio entro il 2024 e creare nuovi Its con lo scopo di ridurre il divario fra offerta e domanda di lavoro. Obiettivi che rappresentano una nuova, interessante sfida, per questo settore in costante crescita.

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