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Nicola Gratteri a Napoli: guiderà la più grande Procura d’Italia

nicola gratteri

È Nicola Gratteri il nuovo procuratore di Napoli. Il Consiglio superiore della magistratura ha deciso per la nomina di Gratteri a capo della Procura partenopea, la più grande d’Italia per numeri, con 9 aggiunti e 102 sostituti.

È quindi il procuratore di Catanzaro (da 8 anni, il massimo consentito) a sostituire, dopo più di un anno, Giovanni Melillo, che nel 2022 è diventato procuratore nazionale antimafia (battendo proprio Gratteri e prendendo il posto di Federico Cafiero De Raho).

La nomina di Gratteri era attesa, nonostante ci fossero altri due candidati: il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, e l’aggiunto di Napoli, Rosa Volpe (facente funzioni fino a maggio 2023). La nomina di Gratteri è arrivata al primo turno dal plenum del Consiglio superiore della magistratura, con 19 voti a favore. Otto voti sono andati a Rosa Volpe e cinque a Giuseppe Amato.

Chi è Nicola Gratteri

Gratteri partiva favorito soprattutto dopo aver incassato quattro voti dalla commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura: a indicarlo erano stati la presidente della Maria Luisa Mazzola (Magistratura indipendente), Andrea Mirenda (indipendente) e i laici Ernesto Carbone (Iv-Azione) e Daniela Bianchini (Fdi). Ad Amato è andata la preferenza di Roberto D’Auria (Unicost), mentre per Volpe Antonello Cosentino (Area).

Gratteri, classe 1958, riveste il ruolo di procuratore di Catanzaro da quasi 8 anni, da quando ha sostituito Antonio Lombardo. La proposta in suo favore nel processo di nomina alla Procura di Napoli ha ricordato l’esperienza maturata nel contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata a livello nazionale e internazionale, oltre alla “eccezionale” esperienza e alla “eccellente” capacità investigativa. Gratteri è infatti una delle figure di spicco nella lotta alla ‘ndrangheta e al traffico di droga.

Con una carriera iniziata nel 1986 a Locri, Gratteri è sotto scorta dal 1989, dopo l’inchiesta che colpì anche la giunta regionale della Calabria. È diventato procuratore aggiunto presso la Procura di Reggio Calabria nel 2009. Sfuggito a diversi attentati, le inchieste firmate da Gratteri hanno colpito le cosche e i cartelli della droga di tutto il mondo, da ‘ndrangheta e Cosa nostra ai cartelli messicani e colombiani.

Nel 2014 Gratteri è stato anche vicino al ruolo di ministro della Giustizia, al tempo del Governo Renzi; ruolo poi affidato ad Andrea Orlando. Sempre nel 2014 Renzi gli diede il compito di presiedere una commissione per la presentazione di proposte normative relative alla lotta antimafia, mentre nello stesso anno è entrato come consigliere nella commissione parlamentare antimafia.

Gratteri è molto impegnato anche nella divulgazione e come saggista: ha scritto numerosi libri su giustizia, lotta alla mafia e agli stupefacenti. L’ultimo è ‘Fuori dai confini. La ‘ndrangheta nel mondo’.

In un’intervista di un anno fa con Fortune Italia, Gratteri aveva ricordato l’importanza dell’educazione per spiegare “la non convenienza a delinquere”, ma aveva anche parlato del rapporto tra mafia e politica.

Gratteri: vi spiego i rapporti tra mafia e politica | VIDEO

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