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Se Apple non riesce …..

Oramai tutti  hanno sentito parlare dell’Apple Vision Pro, il visore da 3.500 $ dell’azienda di Cupertino che verrà rilasciato il prossimo anno. Con Vision Pro, Apple percorre ancora una volta un sentiero già battuto. Dai Google Glass di un decennio fa, all’HoloLens di Microsoft del 2016, al Quest Pro di Meta – ora a soli 999 $ – molti sono stati i tentativi da parte delle grandi aziende tecnologiche introdurre nel mercato occhiali intelligenti. Il visore è il risultato di anni di allusioni da parte del Ceo Tim Cook riguardo allo sbarco di Apple nella realtà aumentata (AR), la tecnologia che sovrappone immagini digitali al mondo reale.

Leader come Cook e Mark Zuckerberg di Meta hanno ripetutamente detto negli anni che vedono la AR come la tecnologia che un giorno sostituirà lo smartphone, permettendo alle persone di accedere alle loro app, effettuare videochiamate, ottenere risultati sportivi o indicazioni stradali e persino fare acquisti, semplicemente guardando attraverso le loro lenti. In questo scenario, chiunque riesca a concretizzare la rivoluzione della AR diventerà il fulcro de facto della prossima stagione informatica.

Tuttavia, la rivoluzione dei visori non è ancora avvenuta, almeno non in un modo che possa essere considerato mainstream. In generale i visori costano troppo, performano troppo poco, affrontano difficoltà tecniche e, in definitiva, fanno sembrare chiunque li indossi – per mancanza di un termine migliore – uno ‘sfigato’. Sia Google che Microsoft hanno incontrato problemi con i lori approcci alla realtà aumentata.

Tuttavia, la storia ci insegna che non è saggio scommettere contro Apple, nemmeno in caso di ingresso tardivo in un mercato – con prodotti come l’iPod, ad esempio – data la capacità di ridefinire interi settori. Il parere del mercato è comunque che se Apple non ci riesce, nessuno può.

C’è un ‘ma’: Apple è raramente entrata in un mercato dove c’è così poca domanda percepita; non è chiaro chi, esattamente, stia chiedendo un visore come questo. Indipendentemente dall’impressionante qualità del prodotto, 3.500 $ sono tanti, specialmente in un periodo di inflazione e incertezza economica. E quindi ci si deve chiedere: se qualcuno può farcela, è certamente Apple. Ma se non ci riuscisse?

Il succeso di Apple è tutt’altro che assicurato

Gli occhiali di realtà aumentata sono una parte chiave del metaverso, l’universo digitale immersivo che secondo Zuckerberg rappresenta la prossima iterazione di Internet moderno. L’idea è che la AR possa unire questi due mondi, portando arte digitale, architettura e persone nelle strade fisiche e nei negozi nel tuo campo visivo reale.

Nel corso degli anni, questo è passato dalla fantascienza a qualcosa di incredibilmente vicino alla realtà. Il problema è che i visori che sono arrivati sul mercato sono quasi sempre troppo costosi per un prodotto che per lo più fa cose che la fotocamera dello smartphone può già fare. The Verge ha definito il recente Meta Quest Pro “un visore all’avanguardia in cerca di un pubblico”.

L’obiettivo ultimo, molto ambizioso, di questa intera linea di sperimentazione tecnologica è un visore non più ingombrante di un normale paio di occhiali che proietti mondi digitali immersivi attorno all’utente. La realtà, per ora, sono apparecchi voluminosi e simili a elmetti con una durata della batteria limitata.

Sebbene Apple abbia accuratamente evitato di usare la parola ‘metaverso’, il Vision Pro non è diverso. Coloro che hanno avuto la possibilità di provare la versione preliminare del dispositivo dicono che la tecnologia è impressionante, con molti degli sfarzi tecnici e stilistici che ci si aspetterebbe da un prodotto premium Apple.

È, in altre parole, destinato a diventare il miglior prodotto AR fino a oggi, ma rimane soggetto a molti dei limiti dei suoi predecessori, inclusa una durata della batteria di due ore e un design che grida ancora ‘sfigato’.

L’azienda sta facendo una scommessa forte su un prodotto emozionante, ma potrebbe non essere sufficiente.

Il rischio di danni collaterali

La posizione di Apple come trendsetter potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Se Apple riuscirà nell’impresa, l’eredità di Cook come amministratore delegato sarà assicurata e il Vision Pro sarà ricordato come una pietra miliare per l’industria tecnologica. La marea crescente solleverà molte barche e anche la grande scommessa di Zuckerberg sul metaverso sembrerà improvvisamente giustificata.

Se però Apple non dovesse farcela, se il dispositivo ricevesse recensioni negative, se i clienti non fossero interessati, se gli sviluppatori decidessero di non portare le app sulla piattaforma, ciò creerebbe ripercussioni importanti per chiunque stia lavorando su una tecnologia simile, almeno per un po’ di tempo. Gli stessi investitori punirebbero probabilmente qualsiasi azienda che cerchi di seguire le orme di Apple in questo contesto. Se non ci è riuscita Apple, perché dovrebbe andare meglio a qualcun altro?

L’idea fantascientifica di occhiali intelligenti che portano il noioso vecchio mondo reale alla vita digitale è fortemente radicata nella Silicon Valley e oltre. Tuttavia, un eventuale fallimento rallenterebbe fortemente questa corsa. Lo spazio emergente della realtà aumentata entrerebbe nel temuto congelamento profondo di un ‘inverno’ tecnologico.

Sarebbe una brutta notizia per startup come Magic Leap, che offre il proprio set di occhiali AR. Sarebbe una notizia ancora peggiore per Meta, che ha investito decine di miliardi di dollari nel suo reparto Reality Labs.

Wall Street è già incerta sulla strategia del metaverso di Zuckerberg. Un mondo in cui Apple ha provato quasi la stessa cosa e ha fallito farebbe solo peggiorare lo scetticismo di Wall Street, fornendo munizioni ai pessimisti in un momento in cui sono necessari gli ottimisti.

Quindi, soprattutto Meta dovrebbe tifare perché Apple abbia successo nel suo tentativo di entrare nel mondo della realtà aumentata.

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