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La scommessa di VeNetWork, mettere insieme competenze ed esperienze

A un’impresa servono radici solide sul territorio, ma anche la forza per crescere. Perché solo facendo massa critica le aziende piccole o medie che sono la ricchezza della nostra Penisola possono superare le sfide di questo periodo. È local ma guarda al mondo la strategia di Alberto Baban, presidente di VeNetWork, acceleratore di opportunità di investimento in realtà produttive del Triveneto che oggi riunisce 74 imprenditori del territorio con più di 300 aziende. Una realtà che vanta un fatturato 2022 pari a 275,5 mln di euro, in crescita del 34% rispetto all’anno precedente. E che guarda con attenzione al prossimo futuro, con la convinzione che le sinergie siano preziose.

“Siamo nati nel 2011 – racconta Baban – con l’idea di creare qualcosa che non fosse un fondo di investimento, ma che avesse radici etiche e agisse nel territorio e per il territorio, mettendo a fattor comune l’esperienza di condurre impresa, oltre al denaro. Significa avere esperienza di conquista dei mercati, ma anche di difficoltà di gestione. E questo andando oltre i settori o le dimensioni delle aziende”.

VeNetWork accompagna da oltre 10 anni le aziende nella crescita, attraverso la promozione della cultura d’impresa, il finanziamento e lo sviluppo di nuove attività che generino valore aggiunto di tipo economico ma anche professionale, e assicurino una ricaduta occupazionale sul territorio. “All’epoca con me c’erano 42 imprenditori, la metà ci ha lasciati, ma molti altri sono arrivati. L’idea è che chi è cresciuto in questa parte del Paese, restituisca al territorio”.

Occhialeria e sport

Nel frattempo “è maturata l’intuizione di investire in cluster. Le aziende sono autonome, ma il cappello della conduzione di una holding apre alla ricerca di strategie sinergiche e permette di mostrarsi al mercato come un gruppo più grande, attrattivo anche per il capitale umano e che investe in modo efficace sull’innovazione”, dice Baban. Sono nati così VeneVision (lanciata nel 2020), che comprende le aziende del network attive nell’occhialeria Made in Italy (con 7 imprese acquisite), che realizza montature da vista e da sole in vari materiali e ha chiuso il primo semestre 2023 con un fatturato di 39,6 mln di euro, in netta crescita rispetto al primo semestre 2022 (+58%). Ma anche VeneSport (lanciata nel 2023), che raggruppa aziende specializzate nel settore sportsystem.

Le sfide

“Per il prossimo anno – continua il presidente – i cluster dovranno trovare la loro strada di crescita stando al passo con i tempi. L’anno prossimo sarà molto difficile, e questo ce lo dice il mercato. Sapevamo che il secondo semestre 2023 sarebbe stato complicato, perché c’era stata una lettura falsata di quello che sarebbe stato il rilancio del 2022, figlio di Covid-19. L’espressione più giusta per definire il periodo appena trascorso potrebbe essere ‘brusca frenata’. Ebbene, le cose non si smuoveranno per il primo semestre del 2024, ma siamo fiduciosi che al tocco della fine del periodo possa accadere qualcosa. È chiaro che se finisse il conflitto in Ucraina, come auspichiamo tutti, i riflessi sul mercato sarebbero subito evidenti”.

 

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