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Amla, corsa a 9 per ospitare l’antiriciclaggio Ue: Roma contro Francoforte e Bruxelles

Roma Eur Amla antiriciclaggio

Candidature chiuse, è corsa a nove per ospitare la nuova sede dell’Autorità antiriciclaggio dell’Ue, o Amla. Tra le candidate c’è anche l’Italia che ha proposto la sua Capitale.

Oltre a Roma gareggiano per ospitare l’agenzia Bruxelles, Francoforte, Dublino, Madrid, Parigi, Riga, Vilnius e Vienna.

Nelle intenzioni dell’Ue, la nuova agenzia (proposta nel 2021) dovrà impedire ai criminali l’accesso alle società finanziarie. Un approccio comunitario contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, quindi, a un problema finora affrontato dalle varie autorità nazionali.

L’Ue ha annunciato l’inizio dell’accettazione delle candidature a settembre, con termine il 10 novembre.

Ora bisognerà attendere le decisioni delle istituzioni europee. Roma dovrà guardarsi da parecchi nomi pesanti: su tutti Bruxelles, per ovvi motivi, e Francoforte, già sede della Bce.

L’Amla a Francoforte darebbe accesso immediato a “un’eccezionale architettura finanziaria e di vigilanza”, ha detto il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner.

Nell’ultimo anno l’Italia si è aggiudicata un’altra importante sede di un’istituzione europea: la terza sede del Tribunale dei brevetti, a Milano.

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Amla, la candidatura di Roma

La decisione di candidare Roma per ospitare l’Amla è stata presa nei mesi scorsi da Palazzo Chigi e comunicata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, su proposta del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Le autorità che in Italia si occupano di antiriciclaggio si trovano tutte a Roma, aveva sottolineato all’epoca il Sindaco: il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Banca d’Italia, l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, il Comando Generale della Guardia di Finanza, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e la Direzione investigativa antimafia.

La sede individuata per l’agenzia, nel caso la Commissione scegliesse Roma, saranno le torri dell’Eur (a destra nella foto in evidenza) di Cesare Ligini, complesso al momento in corso di riqualificazione.

Sul sito creato per la candidatura di Roma, si punta sulla lunga esperienza delle autorità italiane in materia di antiriciclaggio. Ma anche sul fascino della città: un fattore che potrebbe essere determinante per convincere l’Ue sulla destinazione dei 400 dipendenti che animeranno i 10mila metri qudrati occupati dall’agenzia.

Nel dettaglio, se si legge la call for applications europea, l’U prevede che “il numero di dipendenti si stima che raggiungerà fino a 150 membri durante il suo primo anno di attività, con la capacità di comprendere circa 300-350 membri durante i successivi 2 anni di attività prima di raggiungere probabilmente i 400. Indicativamente, e in funzione del numero finale di dipendenti, le dimensioni dei locali dell’Amla dovrebbero essere tra 6.000 e 10.000 metri quadrati”.

Cosa farà l’Amla

L’Autorità che Roma si è candidata ad ospitare è al centro del pacchetto di proposte presentato nel 2021 dalla commissione per combattere la criminalità finanziaria.

L’Amla avrà il compito di prendere in mano la vigilanza AML/CFT (Anti-Money Laundering/Combating the Financing of Terrorism) nell’Ue e rafforzerà la cooperazione tra le Unità di informazione finanziaria (UIF).

La nuova autorità antiriciclaggio a livello dell’UE sarà la centrale di coordinamento delle autorità nazionali, “tesa a garantire che il settore privato applichi in modo corretto e coerente le norme dell’UE”, si legge sul sito della Commissione. “L’AMLA sosterrà inoltre le UIF nel loro lavoro per migliorarne la capacità analitica dei flussi illeciti e fare dell’intelligence finanziaria una fonte di informazioni fondamentale per i servizi di contrasto”.

La nuova autorità dovrà istituire un unico sistema integrato di vigilanza per tutta l’Unione, vigilare su alcuni degli enti finanziari più rischiosi, monitorare e coordinare gli organismi di vigilanza nazionali e sostenere la cooperazione tra le Unità di informazione finanziaria nazionali e facilitare il coordinamento e le analisi congiunte.

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