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Maker Faire 2023, Fortune Italia assegna lo Startup Awards, dedicato all’agrifood tech

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Maker Faire Rome – European Edition fa un bilancio positivo dell’undicesima edizione con 70mila presenze nei tre giorni di manifestazione, oltre ai 12mila studenti che hanno potuto partecipare a workshop e iniziative organizzate nei sette padiglioni, con più di 600 attrazioni su 100mila mq di spazi espositivi.

Fra innovazione, learning, e-sports e gaming, sostenibilità e ricerca, agri e foodtech, Maker Faire Rome ha portato nella Capitale le maggiori novità dei singoli settori, con attività dedicate al pubblico, competition, laboratori per i più piccoli, per raccontare il futuro che affonda le radici nel presente.

Maker Faire Rome 2023 ha voluto indagare il Dna dell’innovatore, per cogliere l’essenza delle doti di ‘scoperta’ proprie dei maker più creativi, portatori di una ‘diversità’ di approccio fondamentale per il progresso individuale e collettivo, che va coltivata anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, nata per supportare la nostra intelligenza e non per sostituirla.

“A essere protagonisti sono sia gli innovatori che le persone in dialogo con loro”, dichiara Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, che commenta i dati di questa edizione. “Dobbiamo guardare avanti con fiducia e mantenere l’uomo sempre al centro del progresso tecnologico. L’innovazione, quando è partecipata da famiglie, giovani, università, scuole e bambini – come accade a Maker Faire Rome – è positiva e deve essere incoraggiata”.

Startup Awards Agrifood Tech

Il padiglione dedicato alle tecnologie dell’Agrifood ha ospitato la prima edizione dello Startup Awards, il contest che Fortune Italia, media partner di una delle più importanti fiere dell’innovazione d’Europa, ha organizzato per valorizzare le idee più innovative nel campo del foodtech e dell’agritech, con soluzioni che uniscono agricoltura, alimentazione e tecnologia per creare soluzioni sostenibili e di successo. La digitalizzazione del settore agricolo è in forte crescita, come dimostra il numero di startup che propongono nuove soluzioni tecnologiche per orientare il settore verso la produttività sostenibile.

Trenta le startup che hanno partecipato alla selezione, affidata a una giuria indipendente di esperti* composta da Carlo Hausmann, direttore generale di Agrocamera; Tiziana Cattaneo, dirigente di ricerca di Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria); Massimo Iannetta, responsabile della divisione ‘Biotecnologie e Agroindustria’; Chiara Corbo, direttrice dell’osservatorio ‘Smart Agrifood’ e Alex Giordano, docente di marketing e trasformazione digitale 4.0 Università di Napoli Federico II.

Tre le startup finaliste selezionate che hanno presenziato alla premiazione. Aflazero si è aggiudicata il riconoscimento, per il processo brevettato che consente di rimuovere le aflatossine dagli alimenti contaminati. “Il livello di tutti i progetti è altissimo”, hanno detto i giurati, “ma Aflazero ha dimostrato in più di avere una soluzione per un problema molto sentito a livello globale, in quanto le aflatossine sono state riconosciute come agente cancerogeno”, come si legge nella motivazione del riconoscimento consegnato a Luca Alinovi, co-founder della startup. Tra gli altri due progetti finalisti c’è Agricolus, un’app che permette una mappatura dei campi agricoli con modelli previsionali, immagini satellitari e agricoltura di precisione a portata di clic. Trusty invece ha presentato un progetto che semplifica la condivisione di dati all’interno delle filiere agroalimentari per aumentare la trasparenza e la sostenibilità delle aziende del settore.

 La tavola rotonda

Le sfide del settore sono state approfondite in una tavola rotonda dal titolo ‘Agrifood tech: strategie per un settore in crescita, per fare il punto sulle ricadute che la digitalizzazione porta in un settore come quello agricolo. Parlare di innovazione declinandola nel mondo dell’agricoltura è interessante, ma il tema va meglio compreso in quelle che sono le dinamiche e le applicazioni pratiche, visto che il settore rappresenta il 30% del Pil italiano.

La digitalizzazione ha inoltre avviato una nuova rivoluzione industriale, a pochi anni dall’avvento di Internet. I tempi si accorciano, le fasi di adattamento sono sempre più ravvicinate e questo porta sicuramente delle conseguenze in settori come questo, con conseguenze su tutta la filiera, che potrebbe trarne ulteriore giovamento se si cominciasse a ragionare in termini di aggregazione e consorzi.

Gli agricoltori devono avere la possibilità di accedere, gradualmente ed in misura della loro capacità di utilizzo, a strumenti realizzati pensando alla semplicità di utilizzo da parte dell’utente finale. La digitalizzazione del settore agricolo consentirà anche di ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali, puntando alla riduzione degli sprechi e al minor consumo di risorse naturali preziose, come suolo e acqua.

*La giuria

Tiziana Cattaneo. Dirigente di ricerca del Crea, è a capo dell’’Unità di ricerca dei processi agroalimentari di Milano. Dal 2010 è componente della community Aquaphotomics. È specializzata in ‘trasformazione alimentare’ per processi produttivi sostenibili che prevedono anche la tracciabilità degli alimenti.

Chiara Corbo. Dirige l’osservatorio Smart AgriFood e Food Sustainability del Politecnico di Milano.
I suoi ambiti di ricerca riguardano le strategie, i modelli e le tecnologie per l’innovazione digitale nel settore agrifood, la tracciabilità e la sostenibilità delle filiere agrifood.

Alex Giordano. Esperto di Social Innovation, Agritech e Digital transformation, fonda Ninja Marketing e Rural Hub, incubatore di innovazione per l’agricoltura nelle aree rurali. Docente di trasformazione digitale 4.0 all’Università Federico Il di Napoli, è responsabile scientifico del Societing Lab.

Carlo Hausmann. Dottore in Scienze agrarie, è esperto di sviluppo rurale e produzioni alimentari tipiche. Dal 2002 è direttore generale di Agro Camera, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma. Dal 2016 al 2018 è stato assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Lazio.

Massimo Iannetta. Responsabile della divisione Enea ‘Biotecnologie e Agroindustria’, presidente del comitato tecnico scientifico del cluster tecnologico nazionale AgriFood (C.L.AN).  È promotore e responsabile del Centro Servizi Avanzati per l’agroindustria ‘CSAgri’
dell’Enea.

 

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