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Mara Panajia (Henkel Italia), come far crescere un gigante

C’è una buona probabilità che, senza farci caso, usiate sempre i prodotti della stessa azienda quando preparate la lavatrice, vi fate il bagno, incollate i pezzi di un vaso rotto. In alcuni casi, considerate le quote di mercato, quella probabilità supera letteralmente il 90%: Dixan, Perlana, Neutromed, Super Attak e Pritt sono marchi e prodotti che chiunque ha utilizzato.

Più raramente avete sentito il nome del gigante da 20 mld di euro di fatturato che li produce: Henkel. “Eppure molti dei nostri prodotti sono ‘invisibili’: dall’adesivo che tiene incollati alluminio e carta nelle confezioni del caffè ai sigillanti che rendono i nuovi smartphone impermeabili”, racconta Mara Panajia,* presidente e Ad di Henkel Italia, che ha appena compiuto 90 anni* (festeggiati a inizio ottobre con una mostra alla Fondazione Riccardo Catella di Milano).

Ne sarebbe stato felice il fondatore Fritz Henkel, che in una lettera del 1893 si augurava di “sviluppare l’Italia come mercato di vendita”. Lo sviluppo c’è stato, con 840 dipendenti distribuiti tra gli uffici di Milano e gli stabilimenti di Ferentino nel Frusinate (dove si producono detersivi), Casarile (Milano) e Zingonia (Bergamo), specializzati negli adesivi per l’industria. E poi il centro applicativo Adhesive Technologies di Caleppio di Settala (Milano), uno dei 60 che ruotano intorno a quello principale di Düsseldorf, dove vengono sviluppate le tecnologie più innovative, come quelle per le batterie di auto elettriche.

Panajia (che fa parte delle Mpw di Fortune Italia del 2023) è anche Gm della divisione HcbHenkel Consumer Brands che da quest’anno ha riunito i brand per la cura della casa e della persona. Un assetto che pesa per circa il 50% sul giro di affari in tutto il mondo (affiancando la business unit dedicata ad adesivi e sigillanti). Dopo quasi un anno di Hcb, si sta compiendo la “cross fertilization tra laundry e personal care”, racconta l’Ad.

Panajia Mara

Tra formule e imballaggi

“Facevamo sostenibilità quando non era ancora di moda”, dice Panajia. Il primo report è datato 1992 e oggi i risultati vanno dalla parità di genere (le donne sono il 39% dei manager e si punta al 50% entro il 2025) all’utilizzo di energia pulita: la quota di rinnovabili rispetto all’elettricità usata nei 166 siti produttivi dell’azienda è arrivata al 70%. “Saremo climate positive entro il 2030, ma il nostro impegno si vede nei prodotti. La sostenibilità non si concretizza solo nel lancio di una linea ecologica: bisogna lavorare sulle formule (per renderle più perfomanti a basse temperatura e con minore impiego di acqua) e sugli imballi”, sottolinea l’Ad.

La sostenibilità dei secondi è più semplice e allo stesso tempo incredibilmente complicata. “Entro il 2025 puntiamo al 100% di riciclabilità dei nostri imballi. Oggi siamo all’87%, con prodotti già al 100%”. Un cammino che richiede piccoli passi, dal pigmento del flacone nero di Perlana sostituito perché non riconosciuto in discarica all’abbassamento di 3 cm dei fustini per aggiungere uno strato di detersivi in più nei pallet. Ma i polimeri della plastica non si trovano solo nelle confezioni. Un accordo con Basf consentirà di sostituire circa 110mila tonnellate all’anno di ingredienti a base fossile dalle formule, ma ci vorranno 4 anni di lavoro. “L’innovazione va così forte che in futuro sicuramente ci sarà un passo ulteriore per la nostra sostenibilità”, dice Panajia.

*90 anni di storia

1933 

A Lomazzo in provincia di Como viene fondata la società italiana Persil.

1957 

Il lancio di Dixan in Italia: è il primo detersivo per lavatrici.

1965

Arriva il rebranding e il cambio di nome in Henkel Italiana Spa, oggi Henkel Italia.

1973

Viene inaugurato lo stabilimento
di Ferentino. Nel 1987 e nel 1988 arriveranno quelli di Zingonia e Casarile.

2023

Henkel festeggia i suoi 90 anni in Italia.

 

*Ad e presidente Henkel Italia. È Gm della divisione Hcb e fa parte delle 50 Mpw 2023 di Fortune Italia. “Su natalità e occupazione femminile l’Italia è indietro. Anche le aziende hanno un ruolo in questo”. Per assicurare pari opportunità, nei percorsi di selezione Henkel cerca di avere il 50% di candidati uomini e il 50% di donne.

 

 

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