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La manovra economica non cambia: è scontro tra governo, sindacati e opposizione

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Il governo italiano sta procedendo senza esitazioni sulla sua manovra, ignorando le critiche e annunciando addirittura correzioni sia alla legge di bilancio che al decreto anticipi attraverso due maxi-emendamenti governativi. Questa mossa ha innescato l’allarme nelle file delle opposizioni, con il Partito Democratico che dichiara la sua prontezza per una “guerriglia parlamentare”. La situazione apre un nuovo fronte di scontro, oltre a quello già acceso con i sindacati, che hanno organizzato uno sciopero generale nel Nord Italia oggi, seguito da una manifestazione della Cisl a Roma domani.

Le decisioni del governo ricevono pesanti critiche dalle sigle sindacali, guidate da Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, che affermano che le scelte sono sbagliate. Le proteste, diffuse in 40 piazze del Nord Italia, secondo i sindacati hanno visto un’adesione del 75%, alimentando il malcontento che sicuramente sarà portato martedì al confronto con il governo sulla manovra.

Il Ministro per gli Affari Regionali, Giancarlo Giorgetti, ha lanciato un chiaro messaggio alle opposizioni e agli industriali, dichiarando che il governo non intende “rivedere il tiro”. Giorgetti difende la manovra definendola “seria, responsabile e prudente”, aggiungendo che chi è coinvolto direttamente deve agire con massimo realismo. Durante il suo incontro con le associazioni datoriali, Giorgetti ha ricordato i giudizi positivi ricevuti dall’Unione europea e dalle agenzie di rating, confermando la serietà del percorso intrapreso.

La riunione, ufficialmente convocata per discutere della legge di bilancio, è stata anche l’occasione per rivendicare l’approvazione dell’Unione europea alla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza integrato dal Repower Eu. Giorgia Meloni, premier italiana, ha sottolineato che i 21 miliardi aggiuntivi alla crescita derivanti da questa promozione sono equiparabili a una seconda manovra.

Tuttavia, le associazioni datoriali esprimono preoccupazioni e chiedono soluzioni a nodi irrisolti, come i crediti incagliati e una proroga per il superbonus condominiale. La presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, respinge l’idea che il superbonus sia responsabile di tutti i mali del paese, ricordando che ha anche portato a una crescita. Nonostante le richieste, gli sguardi tra la premier e il Ministro dell’Economia, Marco Urso, non lasciano sperare in aperture sul tema.

La manovra sembra più che mai blindata, con la maggioranza invitata a non presentare emendamenti. Le uniche modifiche che verranno apportate saranno attraverso un maxi-emendamento governativo, annunciato da Giorgetti. Questo approccio rigido preoccupa le associazioni datoriali, che vedono ancora molte questioni da risolvere. Mentre il governo assicura che sono stati fatti “salti mortali” considerando il quadro regolamentare, l’opposizione e i sindacati preparano il terreno per un confronto acceso sui destini del paese.

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