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Architettura, i giovani talenti da tenere d’occhio

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Se l’Italia è spesso connotata come un paese non adatto ai giovani, quando si parla di architettura lo scenario è diverso. Con competenza e visione, i giovani vincono premi e si aggiudicano gare importanti. A loro sono affidate in particolare le sfide per il futuro: dalla transizione energetica alla gestione della crisi climatica, dalla provocazione dell’intelligenza artificiale all’urgenza di sperimentare nella rigenerazione del patrimonio.

In queste settimane, il Cnappc ha premiato il collettivo Campomarzio + Michele Moresco come giovane talento dell’architettura italiana per il progetto del centro sportivo S. Martino in Passiria, con una menzione allo studio Camilla De Camilli per il progetto “Casa del Custode” a Bologna.

Tra gli atelier che si distinguono per la cifra e i grandi studi votati all’esecuzione dei progetti, il ruolo dei giovani diventa cruciale. Non sono elemento di rottura ma vero e proprio collante, portatori di innovazione dalle università all’applicazione sul campo: si sporcano le mani con i concorsi, pubblici e privati, riescono a superare la divisione tra mondo accademico e quello del mercato. Tra i tanti da segnalare lo studio Carlana Mezzalira Pentimalli di Treviso, che ha completato recentemente la scuola di musica e la biblioteca civica di Bressanone, e SuperSpatial di Milano, con il progetto vincitore per la riqualificazione del waterfront di Agropoli.

L’identikit dei giovani architetti di successo? Università in Italia, a cui si aggiunge un’esperienza dal respiro internazionale, per poi tornare a casa con la capacità di fare rete e portare innovazione. Come si evince del Laboratorio Roma050, il gruppo di giovani selezionati con un bando pubblico e coordinati da Stefano Boeri nella Capitale: tra loro c’è Eloisa Susanna, che è stata parte del team G124 di Renzo Piano e oggi è senior architect nello studio romano Alvisi Kirimoto + partners, e Marco Tanzilli, che con Claudia Ricciardi ha fondato lo studio Tari Architects, vincitori nel 2020 del premio “Europe best40Under40 architects”. Facendo il giro del mondo non sempre si fa ritorno a casa: gli under35 premiati quest’anno da MAXXI e Triennale Milano sono gli architetti dello Studio Ossiana, fondato nel 2015 a Rotterdam da Giovanni Bellotti and Alessandra Covini.

*Luigi Rucco/giornalista PPAN

 

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