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Bolletta del gas meno cara a novembre, ecco cosa aspettarsi con il passaggio al mercato libero

Per i dieci milioni di consumatori italiani ancora nel mercato tutelato del gas, novembre porta una buona notizia sotto forma di una riduzione dell’1,3% sulla bolletta. L’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente (Arera) ha stabilito questo calo in risposta alla flessione dei costi della materia prima. Tuttavia, mentre questa riduzione è un respiro di sollievo per le famiglie, si profila all’orizzonte il passaggio al mercato libero, lasciando molte incertezze.

Secondo l’Arera, la spesa media per il metano di una famiglia tipo con consumi di circa 1.400 metri cubi annui è stata di 1.431 euro nell’ultimo anno, al lordo delle imposte. Questo rappresenta un calo significativo del 17,7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le associazioni dei consumatori giudicano questa riduzione “insufficiente”, specialmente dopo l’incremento dei prezzi registrato a ottobre.

Il Codacons sottolinea che, rispetto al 2020, i consumatori italiani stanno pagando circa 527 euro in più all’anno, con un aumento del 56%. In risposta, il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, sottolinea l’importanza di guidare le famiglie nella transizione al mercato libero, garantendo la libertà di scelta e proteggendo gli utenti da pratiche truffaldine dei call center.

Il passaggio al mercato libero, programmato per gennaio 2024 per il gas e aprile per l’elettricità, coinvolgerà 5,5 milioni di utenti. Tuttavia, 4,5 milioni, considerati “fragili”, manterranno le tariffe fissate dall’Arera. L’importanza della trasparenza in questo processo è sottolineata, ma alcuni si chiedono se la riduzione delle tariffe sia sufficiente a preparare i consumatori a un mercato più aperto.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, riconosce che è difficile tornare indietro rispetto agli impegni presi con la Commissione europea nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con la fine del mercato tutelato, la necessità di educare e informare i consumatori diventa cruciale.

A dicembre si avvicina anche la conclusione del trimestre tricolore, un’iniziativa del governo per stabilizzare i prezzi di beni di largo consumo e stimolare i consumi. Mentre alcuni ritengono che l’obiettivo sia stato raggiunto, altri suggeriscono una proroga dell’iniziativa per mantenere la stabilità.

L’inflazione è scesa dal 11,8% allo 0,8% in un anno, secondo Urso, e i consumi sono in aumento. Tuttavia, alcune associazioni dei consumatori considerano il trimestre tricolore una “sceneggiata” e parlano di un “flop clamoroso”.

La tensione persiste anche tra le associazioni di imprese, con richieste di sforzi maggiori da parte delle industrie dei beni di largo consumo per ridurre i listini. Mentre alcuni dati positivi emergono, la sfida rimane nell’equilibrare la stabilità dei prezzi con la necessità di preparare i consumatori al passaggio al mercato libero.

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