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DEXAI, guida all’uso etico dell’AI per aziende

Sono dei precursori. Hanno compreso prima degli altri che l’AI stava ridefinendo l’ordine delle cose. Piercosma Bisconti, Federico Sartore (al centro nella foto in evidenza) e Antonio Carnevale, fondatori di DEXAI, hanno una missione: accompagnare le aziende in questa trasformazione, supportandole nell’utilizzo etico e sostenibile di questi sistemi. Una realtà tutta romana, segno di una trasformazione che non risparmia neanche la città eterna. Ne parliamo con Piercosma Bisconti (il primo a sinistra nella foto in evidenza), co-founder e scientific director in DEXAI.

Che cos’è DEXAI?

DEXAI – Etica Artificiale è una startup che nasce nel 2021, con lo scopo di supportare le aziende e le istituzioni nello sviluppo e utilizzo di sistemi di AI in modo etico e sostenibile. Partendo dalle principali metodologie accademiche, sviluppate poi presso le istituzioni Ue, siamo oggi in grado di supportare clienti e partner nelle sfide etiche poste dalle tecnologie di intelligenza artificiale.

L’AI rappresenta una rivoluzione copernicana in tutti i campi, un’arma dalla portata immane che va regolamentata. Una costituzione, un atto fondativo costituente che possa regolamentare l’AI mondiale potrebbe essere d’aiuto?

Sarebbe interessante come ipotesi da valutare ma al momento intorno all’AI si stanno giocando partite geopolitiche troppo polarizzate per ritenerla verosimile.

Nei prossimi anni, gli aspetti etici relativi all’AI saranno al centro della politica europea. Vi considerate dei precursori? In vista dell’adozione di atti regolamentari sull’AI, come state preparando le aziende a questa rivoluzione?

Sicuramente abbiamo avuto il privilegio di essere tra i primi in Europa ad aver dato una struttura operativa all’etica dell’AI. Il nostro obiettivo è di guidare i nostri clienti non solo a orientarsi nella complessità di regolamentazioni e standard, ma soprattutto a sfruttare le opportunità e i vantaggi competitivi di implementare strategie di AI etica e sostenibile. Progettare tecnologie human-centered aumenta l’efficacia della collaborazione tra umani e sistemi di AI, la loro accettazione da parte di lavoratori e consumatori. L’adozione di standard internazionali sull’AI permette di costruire processi affidabili e sicuri, riducendo i rischi.

Dal 2024 sarà anche attivo il nostro primo Master operativo per AI ethics officer, teso a portare la cultura dell’AI Ethics in azienda e formare i futuri professionisti che dovranno gestire questa sfida epocale.

In che modo collaborate con la Commissione europea?

Nel 2022, DEXAI ha raccolto i primi successi nel campo dei progetti UE di ricerca e sviluppo. Al momento siamo impegnati su numerosi progetti innovativi, dall’AI applicata alla ricerca contro il cancro, al collegamento tra AI, finanza green e sostenibilità, all’impatto delle tecnologie deepfake sui mezzi di informazione. Inoltre, siamo presenti come esperti nazionali e project leader presso gli organismi di standardizzazione europei Iso e Cen-Cenelec, nel campo dell’etica dell’AI.

Vi convince l’approccio europeo contenuto nell’AI Act?

L’UE ha scelto correttamente di voler garantire un livello molto elevato di diritti e libertà fondamentali ai propri cittadini. L’AI Act è un regolamento complesso, che vogliamo contribuire a rendere semplice e utile per chi sviluppa e adotta sistemi di AI, senza che si risolva in una sterile corsa ad evitare le altissime sanzioni previste.

Come possiamo sapere se un sistema di AI si comporta eticamente? E come integrare la valutazione nella strategia aziendale esistente?

Crediamo si debba sempre partire dal principio di human-centered AI. Partendo da questo concetto, si aggiunge un livello di analisi, valutando parametri come fairness, accountability e trustworthiness. La sfida è stata rendere questi criteri universalmente accettati misurabili, attraverso i nostri Kpi, e traducibili in un linguaggio che le aziende già conoscono bene, quello della sostenibilità.

Come si struttura un rapporto della sostenibilità dell’impatto sull’AI?

Il primo step è stato quello di strutturare scientificamente i criteri e le metriche di valutazione, allineando poi tutto al linguaggio standard del mercato, in modo che i nostri report siano estremamente oggettivi ma anche confrontabili fra loro. Sfruttando Kpi quantitativi, valutiamo quanto un’azienda sia aderente ai principi fondamentali in materia di etica dell’AI. Teniamo inoltre in considerazione l’allineamento ai principali obblighi di legge in materia e i contributi significativi agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Inoltre, teniamo in considerazione anche l’adozione delle best practice previste dagli standard nazionali ed internazionali applicabili.

Quanto è impellente la minaccia legata all’AI generativa, in particolare sulla politica? Una tecnologia, questa, capace di creare contenuti iperrealistici, inondando la società di deepfake. Come risponde DEXAI a questa sfida?

È un tema particolarmente attuale e delicato. Secondo noi non basta creare dei sistemi di AI affidabili, ma è necessario rendere affidabile l’interazione tra le nostre società e la tecnologia. Ciò implica che dobbiamo trattare i deepfake non come un fenomeno tecnologico, ma come un fenomeno sociale da regolare. Come DEXAI, siamo in grado sia di supportare chi sviluppa e utilizza deepfake etici, sia di elaborare strategie di contrasto alle versioni malevole, finalizzate ad ingannare e truffare.

 

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