NF24
Cerca
Close this search box.

Rigenerazione urbana, la rinascita della Cittadella di Poste Italiane a Napoli

Non ‘open’, ma ‘smart’ space. Per garantire un ambiente fisico (o digitale) in cui uomo e tecnologia possano interagire in ecosistemi sempre più interconnessi tra loro. ‘Smart’, in fondo, è un modo per dire ‘facile’. E un progetto di rigenerazione urbana come quello della Cittadella di Poste Italiane a Napoli, ci spiega Antonio Napolitano, responsabile del Polo immobiliare di Poste Italiane per il Sud Italia, è un mezzo per semplificare la vita delle persone, rendendo più funzionale un immobile nato (e poi rinato ancora), per prestare servizio a famiglie, attività commerciali, uffici e società di servizi nella città partenopea.

Una superficie di 47.000 metri quadri complessivi di cui 33.000 coperti. Ben 1.400 lavoratori in servizio. Ogni giorno l’hub postale in via Galileo Ferraris, a pochi passi dalla stazione, accoglie tra i 20.000 e i 25.000 pezzi. Che arrivano a 50.000 nei periodi di picco come durante la settimana prenatalizia. Numeri da record: infatti questo polo logistico è il primo per numero di pacchi smistati nel Meridione.

“L’idea del progetto è nata proprio dalla necessità di ottimizzare un edificio già efficiente in termini di operosità. Nella Cittadella attuale, che ospita due centri di smistamento e due di distribuzione, prima c’erano due edifici. Quello che abbiamo ristrutturato era in disuso. Tutte le attività le avevamo a Corso Meridionale. Abbiamo così scelto di concentrare queste attività, sia logistiche che infrastrutturali che tecnologiche, in un unico posto. È stato semplicemente fatto un Piano città con un investimento di oltre 21 mln di euro e una riqualificazione delle aree esterne, con una viabilità più idonea al traffico veicolare di un luogo che ha mezzi postali all’interno, riaprendo anche l’accesso di vie prima chiuse”, racconta Napolitano.

L’immobile è stato ristrutturato per circa 15 metri quadri cielo terra, utilizzando le più moderne tecniche costruttive improntate al risparmio energetico (ad esempio è stato realizzato un sistema di chiusure verticali con tende che si alzano o abbassano a seconda della posizione del sole) e all’ottimizzazione degli spazi, che sono sia creativi che direzionali.

 

“Gli spazi creativi rispettano lo standard attuale della logistica di Poste Italiane”, dice Napolitano. “Nella parte superiore abbiamo l’area direzionale concepita con smart space. Non esistono più stanze singole, ma spazi comuni. È un concetto diverso dall’open space. La scrivania è libera, ognuno porta il suo computer, è un modo di intendere il lavoro più dinamico e meno statico che ha anche l’obiettivo di incentivare un dialogo costruttivo tra i dipendenti”.

Gli spazi chiusi ci sono, garantisce. Perché alcuni momenti richiedono riservatezza, come le riunioni. E c’è anche un box per parlare al telefono. Ma l’aspetto fondamentale è che attraverso questa nuova organizzazione degli ambienti si esce dalla filosofia del singolo e si entra in quella del pluralismo. Non c’è più la persona che si chiude nella sua stanza a fare il suo lavoro. Il lavoro si fa insieme e tutti sono chiamati a partecipare al processo produttivo.

“I dipendenti che attualmente occupano la Cittadella nuova prima occupavano uno spazio del 50% in più rispetto a ora. Non vuol dire che li abbiamo ‘compressi’, che ora stanno tutti uno sull’altro – ironizza Napolitano – ma che abbiamo evitato gli sprechi di spazi nell’ottica di una maggior socializzazione”.

Sala mensa, bar e cucina. C’è una sola area che manca all’interno della Cittadella relativa al relax dei lavoratori ed è la zona fumatori. “Non me ne dispiaccio”, commenta il responsabile del Polo immobiliare. Al benessere del personale, Poste Italiane affianca l’impegno per la tutela dell’ambiente: per consegnare la corrispondenza e i pacchi vengono utilizzati 175 mezzi a tre e quattro ruote, il 45% dei quali ad alimentazione elettrica. E nei piazzali del nuovo centro di distribuzione sono state installate 52 postazioni per la ricarica di mezzi a basso impatto ecologico che nel tempo arriveranno a sostituire del tutto quelli ad alimentazione tradizionale.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha sottolineato come questo importante progetto di rigenerazione urbana promosso da Poste sia un segnale positivo per l’intera città.

Non molto lontano dalla Cittadella, un’altra iniziativa di riqualificazione – sostenuta dal fondo iGeneration, gestito da Investire SGR e partecipato da Cdp real asset Sgr (Gruppo Cassa depositi e prestiti) con Fondazione Con il Sud e altri investitori istituzionali – prevede che nei 15mila metri quadri che per anni hanno ospitato la sede dell’Inps saranno creati circa 500 posti letto da affittare a studenti e giovani professionisti.

Che sia l’inizio di una nuova geografia urbana, più moderna e sostenibile, che parte dal Sud? Chi lo sa. Nel frattempo, conclude Napolitano, Poste Italiane ha ancora altri progetti in cantiere. “Il progetto Cento Facciate, per favorire il recupero e restauro delle facciate esterne di 100 edifici di proprietà di Poste Italiane in tutta Italia, si concluderà alla fine del 2023. Ma non finisce mica qui”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.