NF24
Cerca
Close this search box.

Crisi climatica, l’intelligenza artificiale è l’ultima occasione per ridurre le emissioni

L’AI può rappresentare l’ultima chance per raggiungere gli obiettivi climatici.  Si dovranno  ridurre drasticamente le emissioni di gas serra in tutto il Mondo entro il 2030, al fine di raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, anche se le previsioni attuali danno le emissioni in aumento del 10% nei prossimi otto anni. Questo trend avrà la conseguenza di accelerare la siccità diffusa, le inondazioni, il caldo estremo, con impatto devastante in tutto il globo.

Alla luce di questo complesso scenario, è ovvio che si rende necessaria un’accelerazione delle azioni per il clima, su tutti i fronti. E una soluzione concreta potrebbe venire dall’intelligenza artificiale. Uno studio condotto da Boston Consulting Group, commissionato da Google, dimostra che scalando le applicazioni e le tecnologie attualmente collaudate, l’utilizzo dell’AI potrebbe consentire di ridurre dal 5% al 10% delle emissioni globali di gas serra entro il 2030, l’equivalente delle emissioni totali annue dell’Unione europea.

Per la prima volta – con la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) – alla Cop 28 si è parlato di intelligenza artificiale come di una potenziale soluzione strategica utile ad affrontare il cambiamento climatico. Nel documento intitolato ‘Challenge Launched at Cop 28 to Harness Artificial Intelligence for Climate Action in Developing Countries’  è stata annunciata la ‘AI Innovation Grand Challenge’ per identificare e sostenere lo sviluppo di soluzioni basate sull’AI per l’azione sul clima nei paesi in via di sviluppo.

Per invertire il trend in atto – e ridurre le emissioni in linea con gli accordi di Parigi – ciascuno dovrà fare la propria parte: funzionari governativi, dirigenti d’azienda e tecnici, tutti dovranno remare nella stessa direzione. I policymakers giocano in questo un ruolo importante e dovranno facilitare le tre aree critiche che valorizzino l’azione dell’AI.

In primo luogo le norme devono favorire l’adozione dell’intelligenza artificiale e le conseguenti applicazioni positive per il clima. A questo fine sono necessari gli investimenti in ricerca, in strutture di condivisione dei dati, tecnologie accessibili per tutti e azioni di formazione, che sono necessarie per guidare lo sviluppo e l’implementazione.
Il governo gioca un ruolo chiave. In assenza di chiari obiettivi comunitari, nazionali o settoriali specifici per l’azione sul clima, l’innovazione guidata dall’AI potrebbe andare in direzioni disgiunte, e anche l’allocazione delle risorse potrebbe risultare insufficiente. Si dovrebbe lavorare per favorire l’utilizzo delle innovazioni connesse all’AI e le azioni sul clima, ad esempio sfruttando l’AI per un’agricoltura resiliente rispetto alle inondazioni, all’adattamento ai cambiamenti climatici e per accelerare la transizione energetica.

I responsabili politici dovrebbero, dal canto loro, accelerare l’impatto dell’AI sul clima, dando priorità ai casi di utilizzo ad alto potenziale e incorporando requisiti di efficienza e ottimizzazione nella regolamentazione industriale. I processi e le infrastrutture preesistenti, in settori ad alte emissioni come l’aviazione, l’industria manifatturiera, la produzione di elettricità e l’edilizia, potrebbero essere ottimizzati con l’AI piuttosto che sostituiti completamente, azione che sarebbe più costosa e richiederebbe tempi lunghi di attuazione. Gli investimenti trasformativi a lungo termine devono ancora essere effettuati, ma occorre incoraggiare un loro impatto più immediato.

Infine si potrebbe migrare l’alimentazione dell’AI verso risorse energetiche prive di carbonio, e questo sarebbe possibile anche migliorando le reti elettriche.

L’intelligenza artificiale può essere fondamentale per supportare lo sforzo collettivo nell’affrontare il cambiamento climatico, e sta inoltre già guidando il progresso aiutando le persone a ottenere informazioni migliori e più fruibili, sostenendo le aziende nell’ottimizzazione dei processi e i governi nel migliorare la programmazione e la previsione.

Volendo prendere ad esempio quello che accade altrove, vediamo che la legge sull’efficienza energetica della Germania prevede norme specifiche che impongono ai data center di acquistare energia rinnovabile e prevedono il riutilizzo del calore generato.

Singapore utilizza l’AI per prevedere le alluvioni e testare le infrastrutture rispetto agli effetti degli eventi climatici estremi. La città di Lisbona sta utilizzando l’intelligenza artificiale per mappare il suo attuale inventario di pannelli solari e valutarne il potenziale di espansione. I dati raccolti vengono poi utilizzati per sviluppare previsioni per l’approvvigionamento di energia rinnovabile. Le Filippine promuovono l’uso dell’intelligenza artificiale per affrontare le sfide dell’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione del rischio di disastri.

I responsabili politici a livello globale sono concentrati sulla promozione dello sviluppo responsabile dell’AI. L’impegno deve ora essere centrato sul finalizzare un’agenda politica che favorisca l’utilizzo dell’AI per risolvere grandi sfide come quella del cambiamento climatico. Abilitare questa tecnologia attraverso decisioni politiche illuminate può rivelarsi una delle azioni climatiche più incisive che possiamo intraprendere oggi e fornirebbe un vantaggio importante sugli obiettivi per ridurre significativamente le emissioni nel prossimo decennio.

*Kate Brandt è a capo dell’ufficio sostenibilità di Google. In precedenza ha servito alla Casa Bianca come primo Ufficio Federale per la Sostenibilità degli Stati Uniti, Senior Advisor presso il Dipartimento dell’Energia e Energy Advisor presso il Segretario della Marina.

**Rich Lesser è presidente globale del Boston Consulting Group (Bcg). Ricopre anche il ruolo di consigliere capo del World Economic Forum Alliance del Ceo Climate Leaders.

La versione originale dell’articolo è disponibile su Fortune.com

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.