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Meloni ai giornalisti: anno complesso tra elezioni e guida del G7, non sono ricattabile, taglierò ancora spese e tasse

Era la conferenza stampa di fine anno 2023 che si teneva ad inizio anno 2024. La premier Giorgia Meloni ha avuto qualche piccolo problema di salute ed ha dovuto rimandare due volte l’incontro con i giornalisti. Alla fine si è sottoposta al fuoco di fila di domande dei cronisti parlamentari.  Filo conduttore della conferenza stampa: portare avanti il Governo con determinazione. E poi una frase che aveva già detto in altre circostanze, “non sono ricattabile” ed ha ripetuto ancora. Una frase che è diventata una sorta di mantra per Meloni.

La conferenza ha rappresentato un momento importante per fare il bilancio del 2023 e delineare le priorità per il nuovo anno. Ai giornalisti ha ribadito rispetto e chiesto rispetto. Non si è sottratta a nessuna delle domande.

L’indagine sugli appalti Anas? “Riguardano il precedente esecutivo. Affaristi, lobbisti e compagnia cantante con noi non stanno passando un bel momento” ha fatto notare la premier. Si candiderà alle Europee? “Sono propensa a candidarmi, ma ne devo ancora parlare nel partito,  non ho ancora deciso”.

Emanuele Pozzolo, il “deputato pistolero”. “Ho chiesto il deferimento ai probi viri. Perché avesse un’arma, come la detenesse, sono cose che dovete chiedere alle autorità che gliel’hanno concessa”. Le due questioni meno politiche e forse più spinose, la Meloni le ha liquidate così.

Il bilancio del 2023? “Politicamente, Cutro è stato il momento più difficile di questo anno di Governo”. La premier si riferisce alla perdita di vite umane.

Le riforme e le polemiche sul premierato? “Non tocca i poteri del capo dello Stato” e su cui si profila un referendum che “non sarà sul governo o su di me ma sul futuro della nazione”. La riforma della giustizia? Il referendum sulla separazione delle carriere non sarà accorpato a quello sul premierato, quindi i tempi si allungano.

G7, Piano Mattei, messa a terra del Pnrr? Sono le priorità nell’azione di Governo dell’anno che si apre. Occorre tenere conto anche delle incognite nello scenario macroeconomico. In ogni caso la premier su un punto non ha alcun dubbio ma una certezza: “Preferisco tagliare la spesa pubblica piuttosto che aumentare le tasse”.

Il focus della prossima settimana sarà una misura sulle concessioni balneari, in risposta all’appello del presidente Mattarella. Questo rappresenta un nuovo fronte aperto in Europa, dopo la mancata ratifica della modifica del Mes. Tuttavia, Meloni respinge l’idea di un isolamento dell’Italia, affermando che il paese ha gli stessi diritti delle altre nazioni.

Durante la conferenza, non sono mancate risposte piccate a Giuliano Amato e sarcasmo nei confronti di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle. Meloni ha commentato l’indagine sulle commesse Anas, offrendo sostegno al vicepremier leghista Matteo Salvini, affermando che non è coinvolto e non dovrebbe intervenire in Aula sulla questione.

La premier ha sollevato il dubbio che alcuni attacchi nei suoi confronti siano collegati al fatto che “affaristi, lobbisti e compagnia cantante” non stiano vivendo un bel momento con questo governo. Ha sottolineato il suo carattere deciso, dichiarando di non spaventarsi facilmente e di assumersi la responsabilità delle scelte come capo del governo.

Meloni ha assicurato che nella sua maggioranza nessuno vuole sottomettere l’attività del governo agli interessi di partito per fini elettorali. Tuttavia, ha riconosciuto che le elezioni regionali ed europee influenzeranno l’andamento futuro. Ha lanciato un appello a non aspettare troppo a lungo per la scelta dei candidati governatori in vista delle regionali e ha rivelato che con Antonio Tajani e Salvini si è parlato dell’ipotesi di candidare i tre leader per le europee.

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