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Il futuro di Mps tra aggregazioni bancarie e la richiesta di autonomia

Il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, ha lanciato un chiaro messaggio sul futuro di Monte dei Paschi (Mps) nel contesto delle imminenti aggregazioni bancarie. Nel corso del 128° consiglio generale del sindacato, Sileoni ha affermato che, nonostante una possibile nuova stagione di aggregazioni tra le banche, Mps dovrebbe “rimanere autonoma”. Il sindacalista ha sottolineato che il rischio bancario potrebbe riattivarsi da un momento all’altro e che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, spesso ciò che gli amministratori delegati decidono di non dire potrebbe influire sulle decisioni cruciali.

Secondo Sileoni, la Banca centrale, rappresentata dall’Eurotower, ha una strategia chiara: ridurre la dimensione dei grandi gruppi bancari e promuovere ulteriori aggregazioni. Questo potrebbe portare alla creazione di un “terzo polo” in Italia, il quale, secondo il sindacalista, potrebbe esercitare una pressione ancora maggiore sulle piccole banche nel lungo periodo.

Il segretario generale ha sottolineato che l’obiettivo di Francoforte è limitare i rischi sull’erogazione del credito e aumentare ulteriormente il proprio potere decisionale. Ha dichiarato che la classe politica europea potrebbe trovarsi in una posizione limitata per dissentire ed intervenire, e di conseguenza, la finanza potrebbe continuare a prevalere sulla politica.

Riguardo a Mps, Sileoni ha espresso il desiderio che il “terzo polo” nasca, ma ha sottolineato che Monte dei Paschi dovrebbe rimanere autonomo. Ha ribadito l’urgenza di agire immediatamente, suggerendo la richiesta di una proroga di uno o due anni alla Banca centrale europea (BCE). Ha evidenziato che ogni giorno senza una soluzione peggiora la situazione, creando uno stallo politico che non produce risultati positivi.

Infine, Sileoni ha toccato il tema della variabile di gradimento dei mercati, sottolineando che gli investitori potrebbero reagire negativamente a un gruppo bancario con lo Stato come primo azionista. Attualmente, il titolo di Mps ha registrato una diminuzione del 3,34% a 3,26 euro in Borsa, e anche altri possibili partecipanti al ‘terzo polo’, come Bper e Banco Bpm, hanno subito cali significativi.

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