NF24
Cerca
Close this search box.

Newcleo, piccoli reattori crescono

Quando vedremo in azione un reattore nucleare commerciale di quarta generazione? Al di là delle stime, su cui pesano tante incognite diverse, una tappa concreta verrà raggiunta quest’anno. Il percorso autorizzativo per il primo reattore commerciale di newcleo inizierà a fine estate 2024, racconta Stefano Buono, presidente e Ad della startup che vuole costruire una filiera del nucleare in Europa incentrata sui suoi Small modular reactor raffreddati al piombo. Ma a quale rete elettrica nazionale verrà agganciato il primo reattore commerciale? Il progetto iniziale prevedeva il Regno Unito, ma le autorizzazioni verranno chieste anche alle autorità di Francia e, rivela Buono, Slovacchia.

Un reattore commerciale potrebbe arrivare nel 2032, dice. La Francia è una meta che diventa sempre più probabile. Il percorso innescato al vertice Choose France di Versailles prevede un reattore sperimentale e un impianto per il combustibile riciclabile prodotto da scorie esistenti (il MOX, fondamentale per gli Smr di newcleo) entro il 2031. “Stiamo cercando il terreno, che spero arrivi prima dell’estate”, dice Buono confermando la data per la messa in opera dell’impianto francese che serve a studiare il sistema in scala ridotta (30 MWe), per sviluppare più rapidamente il reattore definitivo da 200 MWe.

Rispetto alla strategia iniziale qualcosa è cambiato. Newcleo vuole ancora costruire un reattore in Regno Unito, e sta cercando un sito per l’impianto. “L’unica modifica rispetto ai piani iniziali, è che, per ora, non saremo in grado di costruire uno stabilimento per la produzione di combustibile MOX nel Regno Unito a causa dell’approccio politico sull’accesso ai materiali di Sellafield (il grande sito nucleare britannico nella contea di Cumbria, ndr) ed il MOX necessario verrà quindi importato dalla Francia”. Questo significherà un aumento degli investimenti, anche se sul lungo periodo: “Il raddoppio della capacità della fabbrica MOX francese (che necessita di circa 2 mld addizionali) sarà però necessario solo nel corso del decennio successivo, per cui l’investimento complessivo rimane di 3 mld entro il 2030 in Francia e potenzialmente fino a 2 mld in più entro il 2040”.

 

Stefano Buono, presidente e Ad newcleo

I costi

L’affermarsi degli Smr sarà anche un discorso di competitività. Secondo l’Institute for energy economics NuScale, la società più avanti negli Usa nello sviluppo di Smr, ha registrato stime raddoppiate sul costo di produzione a megawattora per un progetto in Utah, ora cancellato.

Per Buono però in Europa, rispetto agli Usa, “bisogna progettare una politica energetica che garantisca indipendenza. E poi quella americana è una terza generazione nucleare molto costosa”, con “tanti piccoli reattori pressurizzati in una sola piscina di raffreddamento ad acqua, rendendo necessaria una grande quantità di acciaio. Il nostro design prevede di utilizzarne circa la metà. Per risparmiare sui costi di un reattore bisogna cambiare la tecnologia di raffreddamento: con il piombo, con il gas e con i sali fusi – tecnologia usata da una nuova partner francese di newcleo, la startup Naarea – si hanno costi minori”. Inoltre, con la quarta generazione “non ci sono rifiuti, il rischio di incidente nucleare tradizionale sparisce e si può immaginare un distretto industriale completo”, dove il reattore possa essere anche utilizzato per produrre idrogeno (come ha ipotizzato la stessa newcleo in un recente accordo di collaborazione con Maire) o calore per usi industriali. Quanto costerà un reattore? “Va tenuto conto della maturità della supply chain del piombo. L’obiettivo è avere un costo di 4 euro a watt installato, mentre un reattore di terza generazione in UK può costarne anche 10”.

Asse Italia-Francia

Il discorso sulle autorizzazioni in Italia è prematuro, spiega Buono. Una strategia italiana sul nucleare dovrà emergere dai tavoli di lavoro voluti dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che si è espresso a favore dei mini-reattori. Per il ritorno dell’atomo in Italia Buono parla del 2035. Ma serviranno le competenze: “Solo in Francia c’è bisogno di avere 100mila addetti in più entro il 2030”. Per questo “la mia visione, che ho illustrato anche a Macron, è che si crei un’asse di collaborazione con Parigi. Si può far arrivare il combustibile dalla Francia e poi riportarlo lì”, dove newcleo costruirà il suo impianto pilota per il riciclo delle scorie. Di fatto “un’iniziativa italo-francese creerebbe un nucleare senza scorie in Italia”. Per fare in modo che questa “visione” venga recepita, dice l’Ad, “dobbiamo parlare con tutti, anche con le opposizioni. Dobbiamo impostare le cose in modo che sopravvivano a qualsiasi Governo”. In un percorso nucleare guidato dal libero mercato, si potrebbe capire “che ci sono tecnologie più facili da implementare, che l’opposizione ai depositi radioattivi in Italia (che non è razionale) è un dato di fatto, e che quindi una soluzione che non produce scorie è perfetta per il Paese. Il Governo dovrà valutare se aiutare a finanziare questo tipo di progetti”. Una scelta che la Francia ha già compiuto.

Il team di newcleo

Gli investimenti

Le tappe del percorso immaginato da newcleo passano dalla capacità di attirare capitale: 400 mln di euro raccolti nei primi mesi di attività, con 100 mln e un centinaio di azionisti accorsi a poche settimane dalla fondazione a settembre 2021. Anche a causa della guerra e del nodo indipendenza energetica, il nucleare è diventato protagonista dell’agenda europea. Un anno fa è iniziata la raccolta più grande, da un miliardo. Obiettivo che verrà raggiunto “sicuramente quest’anno”, dice Buono. “Stiamo scegliendo gli investitori più strategici. Il closing di una prima tranche potrebbe arrivare in primavera”. Tra i nomi illustri delle raccolte precedenti ci sono Exor, Azimut, Kairos, Banca Sella, Liftt (di cui Buono è presidente), e storici nomi italiani (de Benedetti, Malacalza, Costamagna, Rovati, Levi). Enel ha un’opzione come primo investitore del futuro reattore commerciale.

E dopo? “Abbiamo bisogno di 6 mld di euro per avere una filiera che lavori su piombo e combustibile riciclato. Ma vogliamo anche cominciare a fare leva su fondi statali”. Finora sono stati fondamentali i 20 mln a fondo perduto di Bpifrance. Buono non ha escluso che la banca d’investimento francese possa entrare con una piccola quota di capitale. Inoltre il Paese “ha un credito d’imposta che funziona bene: recuperiamo il 30% delle spese e il 50% degli investimenti ogni anno, cash. Un meccanismo che ho usato per anni con la mia azienda precedente”, la Advanced Accelerator Applications venduta a Novartis.

Con newcleo “volevo partire piano, con un team più modesto”, ricorda Buono. Oggi nella startup lavorano più di 600 persone che diventeranno presto mille. Il Corriere della Sera ha riportato che l’azienda potrebbe spostare il grosso delle operazioni da Torino alla Francia (a Lione lavorano già quasi cento persone) se il governo francese decidesse di diventare azionista di newcleo. L’Ad ha detto a Reuters che la presenza in Italia resterà strategica. Nessuna decisione in merito, insomma, sarebbe ancora stata presa.

Nel 2024 arriveranno 40 mln di fatturato (dagli zero precedenti, sottolinea sorridendo Buono) grazie alle acquisizioni di aziende con ebitda positivo arrivate negli scorsi mesi (e altre ne arriveranno nella seconda metà dell’anno, dice l’Ad). “Non è abbastanza rispetto alle risorse che ci servono, ma ci aiuta a creare un percorso di valorizzazione sulla base di prodotti e tecnologie”. Ora newcleo può mettere a disposizione di altri il proprio know-how per creare un flusso di cassa che in ogni caso resterà negativo per anni, considerando i miliardi necessari per la costruzione dei reattori. La parte finanziaria, per l’uomo che ha già firmato un’exit da quasi 4 mld di dollari, non è motivo di preoccupazione. “Con una biotech c’è il rischio di buttare via tutto arrivati alla Fase 3 di un nuovo farmaco. Con il nucleare no”, considerati gli obiettivi sulla transizione e la necessità di indipendenza energetica: “È una tecnologia che serve a tutti i costi”. Vedremo se anche l’Italia deciderà di puntarci, come hanno fatto i cugini francesi.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.