GILEAD
Cerca
Close this search box.

Internet compie 35 anni e il padre del World Wide Web riflette sui rischi dell’IA

Gilead

L’avvento dell’intelligenza artificiale che agisce per conto nostro, il controllo totale dei nostri dati e la possibile frammentazione di una grande azienda tecnologica: sono questi i cardini del futuro di internet, secondo Tim Berners-Lee, il creatore del World Wide Web, che esattamente 35 anni fa ha dato il via alla rivoluzione digitale.

Berners-Lee, premio Turing nel 2016, riflette sullo stato attuale del web, un’entità che, sebbene pensata per dare potere all’umanità, negli ultimi dieci anni ha eroso molti valori fondamentali, generando conseguenze ampie e spesso inaspettate.

Una delle principali critiche di Berners-Lee riguarda gli algoritmi dei social media, che hanno contribuito a diffondere odio e turbamento tra le persone. La facilità di produzione dei contenuti ha portato a una sorta di “depotenziamento” individuale, con conseguente perdita di controllo sui nostri stessi dati.

Tuttavia, Berners-Lee guarda anche al futuro con ottimismo, avanzando previsioni che delineano un panorama digitale completamente nuovo. Ad esempio, prevede che l’intelligenza artificiale trasformerà radicalmente il modo in cui interagiamo con il web, introducendo assistenti personali in grado di agire per nostro conto in vari ambiti, dal medico al legale ed economico.

Altrettanto importante è la visione di Berners-Lee riguardo al pieno controllo dei nostri dati: un futuro in cui non saranno più nelle mani delle grandi aziende tecnologiche, ma raccolti in contenitori digitali sicuri, garantendo una maggiore privacy e sicurezza per gli utenti.

In questo contesto, la startup Inrupt, fondata dallo stesso Berners-Lee, sta lavorando per creare le basi di queste nuove tecnologie, delineando un futuro digitale più equo e trasparente.

Ma non è tutto rose e fiori: Berners-Lee avverte anche dei rischi della concentrazione del potere nel mondo digitale, soprattutto in un anno segnato dalle elezioni politiche. La profilazione dei dati personali, che ha portato al controllo delle informazioni che le persone ricevono, è un’altra questione chiave che il web deve affrontare per evolversi in modo sano ed equo.

In conclusione, Berners-Lee chiama a una riflessione profonda sul futuro di internet, sottolineando l’importanza di un nuovo paradigma centrato sugli individui piuttosto che sui modelli di business. Solo così, sostiene, si potrà modellare un futuro digitale che dia priorità al benessere, all’equità e all’autonomia umana.

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.