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L’Istat certifica: italiani meno di 59 milioni, più stranieri e meno bambini

neonato

Gli studiosi l’hanno definito inverno demografico. Colpisce sicuramente l’Italia che perde sempre più cittadini perchè il saldo tra decessi e nascite è largamente negativo. Non riusciamo a contrastare il calo nemmeno con i migranti che arrivano nel nostro Paese. I dati demografici dell’Italia presentati nel rapporto dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) per l’anno 2023 offrono un quadro dettagliato e complesso della situazione. Mentre la popolazione residente mostra una lieve diminuzione complessiva, alcune tendenze significative emergono riguardo alla natalità, alla mortalità e ai movimenti migratori.

La popolazione italiana, al 1° gennaio 2024, è pari a 58 milioni 990 mila unità, con una diminuzione di 7 mila unità rispetto all’anno precedente. Un calo modesto che conferma il trend di rallentamento osservato negli ultimi anni, in contrasto con il declino più marcato registrato dal 2014 al 2021, quando l’Italia registrava 60milioni di residenti.

Una delle principali cause di questa diminuzione è la bassa natalità, con soli sei neonati ogni 1.000 abitanti, accompagnata però da un significativo calo della mortalità, con undici decessi ogni 1.000 abitanti. Questa combinazione contribuisce al mantenimento di una popolazione quasi stabile.

Tuttavia, il saldo migratorio netto rivela un aumento, passando da +261 mila nel 2022 a +274 mila nel 2023. Questo aumento è attribuibile principalmente all’aumento degli immigrati e alla diminuzione degli emigrati rispetto all’anno precedente.

Un aspetto interessante è il diverso andamento demografico nelle diverse regioni del Paese. Mentre al Nord si registra un aumento della popolazione, con un tasso del 2,7 per mille, nel Mezzogiorno si osserva una variazione negativa del -4,1 per mille. Ciò riflette le disparità economiche e sociali che caratterizzano le diverse aree geografiche italiane.

Particolarmente significativo è il calo demografico nelle Aree Interne del Mezzogiorno, con una diminuzione del 5 per mille rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno è accompagnato da un invecchiamento della popolazione, con un’età media di 47,1 anni, più alta rispetto ai centri urbani.

Inoltre, si registra un aumento della popolazione residente straniera, che raggiunge i 5 milioni e 308 mila individui al 1° gennaio 2024, con un incremento di 166 mila rispetto all’anno precedente.

Complessivamente, i dati demografici italiani riflettono una realtà complessa e in evoluzione, con sfide e opportunità legate alla gestione della popolazione, all’invecchiamento, alla migrazione e alla diversità culturale.

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