Lo spettro del ritorno di Donald Trump (nella foto in evidenza) sta suscitando preoccupazione tra gli imprenditori e i manager riuniti a Cernobbio per l’edizione primaverile del Workshop Ambrosetti. Secondo il 40,9% dei presenti, un suo secondo mandato alla Casa Bianca potrebbe avere un “impatto negativo” sulla propria attività. Al contrario, il 16,9% ritiene che un altro mandato di Trump possa influire positivamente.
A rincarare la dose, l’economista Nouriel Roubini ha sottolineato che “per l’Europa e la Cina, Trump potrebbe alzare i dazi rispettivamente fino al 10 e al 60%”. Secondo Roubini, Trump è un protezionista e un aumento dei dazi potrebbe portare a una maggiore inflazione e a una minore crescita economica negli Stati Uniti, con una reazione negativa dei mercati. Inoltre, ha aggiunto che Cina, Europa e Giappone dovrebbero rispondere a loro volta, sottolineando che il protezionismo non è una risposta adeguata alle sfide economiche attuali.
Roubini non vede grandi differenze sul fronte dei conflitti in atto. Ha spiegato che Trump non sarà disposto a sacrificare l’Ucraina per contenere le mire della Cina su Taiwan. Analogamente, ha sottolineato che la crisi tra Israele e Hamas in Medio Oriente e le tensioni nel Golfo richiedono una gestione attenta.
Il commissario europeo Paolo Gentiloni ha evitato di nominare Trump direttamente, ma ha sottolineato che “certamente la collaborazione multilaterale con l’amministrazione Biden è stata ed è eccellente”. Ha poi espresso preoccupazione per le tensioni nel Mar Rosso dopo l’azione sul consolato iraniano a Damasco, che ha avuto un impatto sul prezzo del petrolio e sulle borse.
Diverse sono le preoccupazioni emerse tra gli imprenditori a Cernobbio, tra cui l’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia e della logistica (24,9%), i tassi di interesse elevati (17,8%), e le tensioni nel Mar Rosso e il conflitto in Medio Oriente (11,8%).
Nonostante le preoccupazioni, c’è ottimismo sul fronte dei fatturati. Il 69,3% prevede una crescita, con il 34,1% che ritiene che l’incremento sarà superiore al 10%. Solo il 7,7% prevede un calo dei fatturati.
