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Mutui e prestiti, la domanda scende ancora. I dati di Banca d’Italia

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In attesa delle decisioni della Bce sui tassi d’interesse (che arriveranno giovedì – anche se un primo vero taglio non dovrebbe arrivare prima di giugno) l’impatto della politica monetaria continua a farsi sentire anche nel 2024. Imprese e famiglie italiane, infatti, continuano a chiedere sempre meno mutui.

Arriva l’aggiornamento della periodica bank lending survey, il sondaggio della Bce sulle dinamiche del credito bancario. Se nell’area euro Francoforte comunica che per la prima volta dal 2021 le banche hanno allentato le condizioni di concessione di mutui alle famiglie, per il nostro Paese la Banca d’Italia comunica che nel primo trimestre 2024 la domanda per mutui e prestiti continua a scendere.

La domanda di prestiti da parte delle imprese ha continuato a diminuire per il quinto trimestre consecutivo, dice Banca d’Italia, che indica tra i motivi un maggiore ricorso ai finanziamenti interni, un minore fabbisogno di finanziamento per gli investimenti fissi e ancora i tassi di interesse elevati.

Come per le imprese, anche la domanda di mutui ipotecari da parte delle famiglie è diminuita drasticamente, mentre la domanda di credito al consumo è salita.

L’accesso al credito per i prestiti…

Secondo quanto riportato da Banca d’Italia nel primo trimestre del 2024 gli standard di credito per i prestiti alle imprese sono rimasti invariati. I termini e le condizioni generali di questi prestiti sono stati inaspriti, dice la Banca, per lo più a causa dei tassi di interesse. I margini sono aumentati per i richiedenti percepiti come più rischiosi dalle banche.

… e per i mutui

Intanto in Italia gli standard di credito per i mutui chiesti dalle famiglie sono rimasti invariati: la percezione del rischio è aumentata, ma in questo caso è stata compensata dalle dinamiche concorrenziali tra banche. Anche le condizioni di offerta del credito al consumo sono state inasprite.

Le previsioni di Banca d’Italia

Le banche si aspettano che sia per i prestiti per le imprese che per il credito al consumo la domanda rimanga invariata nel secondo trimestre. La domanda di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni, invece, aumenterà leggermente. Dal punto di vista delle condizioni di accesso al credito, le banche si aspettano che i criteri di credito per i prestiti alle società non finanziarie si allentino, mentre quelli per i prestiti alle famiglie rimarranno invariati.

Migliorano le condizioni per le banche italiane

Le decisioni della BCE sui tassi di interesse di riferimento hanno fatto bene ai conti delle banche, e hanno avuto un impatto positivo sul reddito complessivo grazie ai margini di interesse. Si prevede che questo impatto si trasformerà in negativo nei prossimi sei mesi.

Secondo la survey le condizioni di accesso ai finanziamenti per le banche sono migliorate, più per i titoli di debito che per i depositi a lungo termine. Le banche si aspettano un ulteriore miglioramento delle condizioni in questo trimestre.

La policy della Bce sugli asset in portafoglio ha intanto impattato negativamente sulle banche se si considerano asset, condizioni di finanziamento e liquidità, dice Bamkitalia facendo riferimento ai 6 mesi terminato a marzo 2024. Altro impatto negativo c’è stato sui volumi dei prestiti, mentre non ci sarebbero state conseguenze sugli standard.

La restituzione dei prestiti TLTRO-III alla Bce, dice Banca d’Italia, non ha influito negativamente su standard di credito e volumi dei prestiti, ma ha contribuito al deterioramento delle condizioni di finanziamento delle banche. Un effetto che dovrebbe continuare nei prossimi sei mesi.

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