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Ericsson ‘scommette’ sull’Italia tra i leader del 5G

È stata inaugurata lo scorso 14 ottobre la nuova sede di Ericsson a Milano per 340 dipendenti, in una location innovativa, green, in periferia ma, allo stesso tempo, vicina ai principali player del settore delle telecomunicazioni: il Lorenteggio Business Village. Nel “villaggio” tecnologico infatti hanno sede sia Vodafone, cliente del colosso svedese, che Huawei, uno dei principali competitor. In occasione dell’inaugurazione – a cui hanno preso parte anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala e l’ambasciatore di Svezia in Italia, Robert Rydberg – abbiamo intervistato l’amministratore delegato di Ericsson Telecomunicazioni e Responsabile Area Sud Est Mediterraneo, Emanuele Iannetti (in carica dal 15 maggio 2019), che ci ha raccontato alcuni progetti per il futuro.

Innanzitutto, come mai questa nuova sede? Che significato ha?

Segna un momento importante nella storia di Ericsson in Italia (l’azienda ha appena compiuto 101 anni di vita nel nostro paese, ndr). Dopo dieci anni ad Assago (in provincia di Milano, ndr) abbiamo deciso di spostarci qui: questo significa che vogliamo rendere questa città un punto di riferimento per i progetti di collaborazione tra noi e l’ecosistema imprenditoriale e universitario che offre. Che poi è uno dei principali motori di sviluppo del paese.

Qual è il rapporto tra Ericsson e l’Italia?

L’Italia è tra i primi dieci paesi al mondo su cui il gruppo Ericsson punta maggiormente, tanto che sul territorio nazionale siamo presenti capillarmente con 3 mila dipendenti e tre centri di ricerca e sviluppo: quello di Genova, specializzata su sistemi ottici e cloud, alla base del 5G; quello di Pisa, dove si studia la fotonica per la banda ultralarga del futuro; e quello di Pagani, in provincia di Salerno, per la cybersecurity. Anche grazie a questi investimenti, noi contribuiamo a rendere l’Italia uno dei paesi più avanzati nello sviluppo e nell’implementazione del 5G in Europa e nel mondo. A livello globale, solo negli ultimi due anni per sviluppare il 5G abbiamo assunto 4mila ingegneri. E proprio l’Italia è stato il Paese, insieme alla Germania, in cui le aste per le frequenze sono lanciate per prime. Negli

Parliamo di 5G, che voi avete sviluppato per Tim. A che punto siamo?

Se parliamo di sviluppo del 5G Ericsson è l’azienda che ha realizzato più brevetti essenziali per lo sviluppo del 5G nel mondo, come ha certificato in uno studio ‘TwoBirds’. Al momento la tecnologia 5G è quella a cui stiamo lavorando più intensamente. Uno dei grandi vantaggi di Ericsson, che ci garantisce una leadership tecnologica, è data dal fatto che già nel 2015 abbiamo consegnato ai nostri clienti stazioni radio base del tipo ‘5G-Ready’, dispositivi che necessitano solo di un nuovo software per poter sfruttare i vantaggi della nuova rete mobile: questo ha permesso di avere un grande risparmio, sia economico che in termini di tempo. Tanto che da allora abbiamo distribuito 4 milioni di antenne ‘5G-Ready’ in tutto il mondo. Il prossimo passo in Europa, per questa tecnologia, comunque, sono le aste delle frequenze che ci aspettiamo si tengano tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.

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