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Coronavirus, Moody’s: Italia verso la recessione. Milano perde il 3,5%

Nel 2020 l’economia italiana andrà in recessione: la previsione è di Moody’s, che a seguito delle conseguenze dell’epidemia di coronavirus rivede al ribasso le stime per l’intera economia mondiale. Con un impatto particolarmente forte sull’Italia, che viene vista in recessione, rispetto alla previsione di +0,5% fatta a febbraio: una correzione di un intero punto percentuale. Intanto, la Borsa di Milano affonda a fine seduta. Il Ftse Mib perde il 3,5% a 20.799 punti, ai minimi da agosto 2019. Lo spread è a quota 180 punti, dopo aver toccato i 190.

Per il nostro paese l’agenzia stima un calo del Pil dello 0,5% in caso di scenario di base – che comunque prevede ‘problemi significativi globali’ – mentre in caso di ‘rallentamento esteso e significativo’ il dato potrebbe attestarsi a -0,7%. “L’epidemia di coronavirus colpirà la crescita economica in molti paesi in particolare nella prima metà del 2020” con una diffusione globale del coronavirus che “sta provocando shock simultanei sul fronte della domanda e offerta”, sottolinea l’agenzia.

Nel suo rapporto, Moody’s rivede le previsioni di crescita per il 2020 per tutte le economie del G20 abbassandole a +2,1%. Parliamo di 0,3 punti percentuali in meno rispetto alla stima di febbraio. In particolare il taglio colpisce la Cina (stimata a +4,8% dal precedente +5,2%) mentre per gli Stati Uniti, ora l’agenzia vede il PIL reale in crescita dell’1,5% (prima la stima era +1,7%). Moody’s riconosce come “la piena valutazione dei costi economici non sarà chiara per qualche tempo. La paura del contagio attenuerà l’attività dei consumatori e delle imprese. E più tempo servirà a famiglie e le imprese per riprendere la normale attività, maggiore sarà l’impatto economico”.

Per Moody’s dunque, “i rischi di recessione globale sono aumentati” anche se “le misure di politica fiscale e monetaria contribuiranno probabilmente a limitare il danno nelle singole economie”. “Gli annunci politici delle autorità fiscali, delle banche centrali e delle organizzazioni internazionali suggeriscono finora che la risposta politica sarà probabilmente forte nei paesi interessati. La decisione della Federal Reserve statunitense di ridurre il tasso sui fondi federali di 50 punti base e gli annunci della Banca centrale europea e della Banca del Giappone che assicurano il sostegno limiteranno la volatilità dei mercati finanziari globali e in parte contrasteranno l’inasprimento delle condizioni finanziarie” conclude Moody’s.

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