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Alitalia, Tria ‘corregge’ Di Maio su quote Mef nella newco

Non sono passate neanche 24 ore da quando sono cominciate a girare voci – quella di Luigi di Maio in particolare – su una possibile partecipazione “anche del 15%” del Mef nella newco per la ‘nuova’ compagnia di bandiera, che il ministro delle finanze Giovanni Tria ‘corregge’ il vicepremier: “non sono state fatte cifre. Quindi se parliamo di 15%, non sappiamo neppure il 15% di cosa”. E, negli ultimi mesi, non è la prima volta che non c’è linearità tra le affermazioni del vicepremier pentastellato e Tria sul tema Alitalia.

Ciò che è certo è che le compagnie interessate ad Alitalia devono presentare “un piano industriale che preveda la loro convenienza ma anche la nostra“, ha osservato Giovanni Tria rispondendo all’ANSA a Malta, dove il ministro è giunto per la riunione della constituency regionale di Fmi e World Bank. Dopo un bilaterale col maltese Scicluna, Tria ha confermato la “disponibilità del governo” a partecipare “ma sotto due forti condizioni“: che la “nuova compagnia possa stare sul mercato con regole di mercato” e tutto “avvenga secondo le regole europee“.

Tria ha poi specificato di non essere a conoscenza dell’ipotesi di creazione di due separate newco. “Questa cosa non la conosco affatto ha detto parlando a Malta – Sono uscito presto stamattina e non ho letto queste notizie che sui giornali. Non ne ho mai sentito parlare. In ogni caso, quando ho detto che è necessario avere un piano industriale che abbia una sua sostenibilità è chiaro che si sta parlando di un piano industriale di convenienza. Ovviamente le compagnie straniere che si sono dichiarate disposte a collaborare, debbono tentare un piano industriale che preveda la loro convenienza ma anche la nostra”.

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