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EssilorLuxottica, obiettivi a rischio per crisi governance

leonardo del vecchio

Nella strada verso la conquista del primato nel mondo dell’occhialeria, EssilorLuxottica è inciampata sull’onda dell’inaspettato scontro mediatico tra il suo vicepresidente e il vicepresidente esecutivo, entrambi di pari potere. Una “grave crisi di governance” che potrebbe minare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’accusa è dei fondi che, davanti al calo in Borsa del titolo, intervengono e chiedono di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 16 maggio. “Una situazione di stallo nella governance di lunga durata indebolirebbe la società, la sua reputazione, motivazione dei dipendenti, capacità di attirare i migliori leader e trovare nuovi potenziali partner – e sarebbe quindi dannosa per tutte le parti interessate” scrivono motivando la loro richiesta.

“Rompere lo stallo è uno dei prerequisiti per EssilorLuxottica per raggiungere le sue ambizioni a lungo termine in campo strategico, industriale, finanziario e di sviluppo sostenibile” proseguono i fondi Baillie Gifford, Comgest, Edmond de Rothschild Asset Management, Fidelity International, Guardcap, Phitrust e Sycomore Asset Management che hanno candidato Wendy Evrad Lane e Jesper Brandgaard (in due mozioni diverse). Anche l’associazione dei dipendenti e manager Valoptec esprime “profonda delusione per la situazione di blocco della governance” e candida Peter James Montagnon, per tre anni fino all’assemblea del 2022. In Borsa mentre i soci si preparano a una battaglia sulla governance che avrà come teatro l’assemblea del 16 maggio il titolo Essilor Luxottica si muove con cautela (-0,09% a 108 euro).

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