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Quattro italiane tra le aziende mondiali più attente al clima

clima neutralità carbonica

Quali sono le aziende mondiali più attente al clima? A chiederselo (e a dare una risposta) ogni anno è la no profit internazionale Cdp, ovvero Carbon Disclosure Project. L’organizzazione mette a confronto le aziende e le classifica secondo diversi rating, a secondo delle loro performance ambientali. Quest’anno a far parte del rating più alto, ovvero il rating A, ci sono quattro italiane: Intesa Sanpaolo, Brembo, Enel, Pirelli.

Il dato triste è che le aziende di livello A sono solo il 2% delle più di 8000 esaminate dal Carbon Disclosure Project (il punteggio scende fino a D- o addirittura F, più che altro quando le aziende non forniscono abbastanza dati). Quello positivo è che chi fa parte del rating A ha un risultato migliore di circa il 5% rispetto ai concorrenti in Borsa, secondo Stoxx. Un risultato che si ottiene, secondo i criteri Cdp, attraverso la trasparenza aziendale, la comprensione e la gestione dei rischi ambientali, la proposta di iniziative per contrastarli.

Tra queste Cdp fa qualche esempio, come Sony, che sta rendendo le sue nuove console più efficienti dal punto di vista energetico – con la nuova PS4 più efficiente del 28% rispetto al modello precedente. LEGO sta aumentando l’utilizzo di materiali riciclati e materie plastiche a base vegetale, con l’obiettivo di utilizzare materiali sostenibili per tutti gli imballaggi entro il 2025 e tutti i prodotti entro il 2030. Danone ha stretto una partnership con Loop Industries, che ha sviluppato un modo per produrre imballaggi in plastica di qualità approvati dalla FDA e realizzati con plastica riciclata. Walmart si sta impegnando con i suoi fornitori per ridurre le loro emissioni attraverso il suo progetto di punta Gigaton, che mira a evitare un miliardo di tonnellate di emissioni di gas serra dalla sua catena del valore entro il 2030. La società americana di ferramenta Stanley Black and Decker sta creando efficienti pompe idrauliche off-grid in India come alternativa alle pompe diesel.

Il rating legato al clima, ci tiene a sottolineare Cdp, ha un valore particolarmente concreto sui mercati: “Nel 2019, oltre 525 investitori con asset per oltre 96 trilioni di dollari e 125 grandi buyer con un potere d’acquisto di 3,6 trilioni di dollari hanno richiesto alle società di divulgare i propri dati tramite CDP e 8.400 aziende hanno risposto, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente”. In tutto le aziende che fanno parte del rating più alto sono 179. Tra queste anche Danone, H&M, LEGO, L’Oreal, Microsoft, Nestle, Samsung, Sony, Walmart. Il Paese con più aziende meritevoli è il Giappone, con 38, con gli Stati Uniti secondi a 35. Per l’Italia, oltre al quartetto del gruppo A, si segnalano nel rating A- anche Snam, Eni, Fca, Acea, Leonardo, Salini Impregilo e Beni Stabili spa.

“L’inserimento nella ‘Lista A’ di Cdp rappresenta il riconoscimento del nostro impegno attivo per contrastare il cambiamento del clima promuovendo la decarbonizzazione dei sistemi di produzione di energia, contribuendo al contempo alla diminuzione delle emissioni in altri settori grazie all’elettrificazione della domanda di energia”, sottolinea Francesco Starace, l’ad e direttore generale di Enel. “La scelta strategica che abbiamo fatto nel 2015 di passare a un modello di business sostenibile e integrato ha consentito a Enel di posizionarsi come leader nella transizione verso un’economia senza emissioni, per essere preparata al meglio alle sfide del cambiamento climatico”, aggiunge.

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