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La settimana, storia e analisi: un’Europa diversa

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Il piano da 750 mld della Bce; le stime sullo smart working italiano; l’e-commerce gratuito per i negozi chiusi; il risveglio della Cina dopo il coronavirus.

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L’opinione

Di Fabio Insenga

L’emergenza Coronavirus sgombera il campo da ogni dubbio. L’Europa, se vuole continuare a esistere anche nella sua dimensione politica e non solo in quella geografica, deve completamente capovolgere il suo ruolo. Non più un controllore, più o meno illuminato, di regole condivise ma il promotore del più grande sforzo economico e finanziario che si sia mai visto: l’Europa, con l’accordo di tutti gli Stati membri, deve mettere sul tavolo tutte le risorse disponibili per far ripartire un’economia che uscirà distrutta dai mesi di emergenza sanitaria. Non solo non ci sarà più un Patto di Stabilità, che ancora non è stato colpevolmente sospeso, ma servirà un Patto di Spesa, di investimenti pubblici e di finanziamenti straordinari, all’interno di nuove regole condivise, che dovrà mettere d’accordo tutti, a partire dalla Germania e dalla Francia, colpite dall’epidemia ormai quanto Italia e Spagna, e anche dai Paesi del Nord, guidati dall’Olanda, da sempre custodi della dottrina dell’applicazione rigida delle regole. In gioco non ci sono più i rapporti di forza tra gli Stati membri, c’è la sopravvivenza dell’Europa, sul piano economico e sul piano politico.

Trovate qui l’opinione integrale.

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Le altre storie della settimana

Economia
Coronavirus, si muove finalmente la Bce: piano da 750 mld

Si muove, finalmente, la Bce. Mette in campo un piano straordinario da 750 mld e il presidente Christine Lagarde usa parole inequivocabili: “Tempi straordinari, richiedono un’azione straordinaria. Non ci sono limiti al nostro impegno per l’Euro. Siamo determinati a usare tutto il potenziale degli strumenti che abbiamo a disposizione, all’interno del nostro mandato”. Con una settimana di ritardo, arriva il messaggio che i mercati attendevano. Non ha la stessa forza del tempestivo e ormai storico “Whatever it takes” di Mario Draghi ma riporta la Banca centrale europea in carreggiata, dopo la paurosa sbandata rappresentanza dalla frase infelice “non è nostro compito far abbassare lo spread” che è costata miliardi di euro, bruciati sull’altare della prudenza dettata dai falchi tedeschi e del Nord Europa.

 

Imprese
Da qui al 2022, in Italia 10 milioni in smart working

Per lo smart working è previsto in Europa Occidentale un aumento medio annuo dei lavoratori “agili” del +3,6%, che li porterebbe a circa 123 milioni nel 2022. In Italia si prevedono circa 10 milioni di smart workers per il 2022 (circa il 36% del totale), ma le nuove disposizioni contenute all’interno dei Dpcm del 1,del 4 e del 9 marzo del 2020 per regolare la gestione speciale dell’emergenza epidemiologica legata al COVID-19, aprono scenari con previsioni di aumenti esponenziali nei prossimi anni rispetto alle stime attuali.

Imprese
Sella e Vidra lanciano l’e-commerce gratuito per i negozi chiusi

Banca Sella ha deciso di promuovere l’idea della startup biellese Vidra, nata nel proprio centro d’innovazione Sellalab e nella quale il gruppo Sella detiene una partecipazione. Il servizio consiste in una piattaforma dedicata all’e-commerce che integra in un unico strumento la creazione di un sito internet, la vendita e la spedizione dei prodotti e che quindi può essere facilmente e rapidamente adottato anche da quei negozi di qualsiasi genere che fino ad ora non avevano mai pensato di svolgere la propria attività anche online.

Economia
Coronavirus, la Cina ha ripreso a marciare

Dopo tre mesi di silenzio assordante il telefono è ripreso a squillare alle quattro del mattino. Telefonate e messaggistica istantanea sono il suono distintivo del risveglio cinese. La Cina ha ripreso a marciare, le fabbriche hanno riaperto le linee produttive e di conseguenza tornano a chiedere disegni e progetti. Anche se non ancora a pieno regime l’emergenza legata al Coronavirus dal punto di vista industriale in Cina è superata. Nel distretto di Guangzhou le aziende di design che affianchiamo con un servizio di progettazione e disegno industriale erano chiuse da prima del capodanno cinese. Da gennaio il telefono ha smesso di squillare. Da Sunon, prima industria per fatturato per quanto riguarda le office and contract furniture, a Lightspace per arrivare alle aziende dell’hitech nel distretto di Shenzhen, ora riaprono tutti.

Notizie Adnkronos

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