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Questa startup trasforma le seconde case in uffici per smart working

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Da una parte ci sono i nuovi smart workers, e non solo intesi come lavoratori freelance, ma anche come intere aziende che hanno cambiato il modo di lavorare dei propri dipendenti, ora alla ricerca di luoghi sicuri, dotati di tutti gli strumenti necessari. Dall’altra, i proprietari di case che prima affittavano su piattaforme come Airbnb e che hanno perso entrate a causa dello stop al turismo, che decidono di trasformare, con un investimento contenuto, il loro appartamento in un luogo working-friendly. In poche parole, seconde case riconvertite in spazi ultra-tecnologici per lo smart working: è l’idea di bnbworkingspaces.it. Parte da Roma e nasce dall’intuizione di Roberta D’Onofrio, startupper del mondo extralberghiero con all’attivo già un portale di prenotazioni per case di lusso.

 

L’idea è quella di riadattare appartamenti in luoghi per lavorare. L’epidemia di Covid-19, infatti, ha mutato profondamente il panorama socio-economico del nostro Paese e se da una parte alcuni settori, come quello turistico, sono stati messi in ginocchio – solo a Roma sono state cancellate il 90% delle prenotazioni turistiche – dall’altro la crisi sanitaria ha impresso una forte accelerazione sulla digitalizzazione del Paese e gli italiani sono diventati loro malgrado un popolo di smart worker.

 

“L’idea è nata dopo il primo periodo di lockdown. Rimasta con pochissimo lavoro già all’inizio dell’emergenza, con i calendari delle case vacanza che gestisco svuotati dalle inevitabili cancellazioni e la consapevolezza che il turismo non sarebbe ripartito per lungo tempo – racconta Roberta D’Onofrio – continuavo a leggere sulle chat di classe (ho tre figli) gli sfoghi di molti genitori. In smart working si lavora più di prima, dicevano quasi tutti, con in più l’estenuante fatica di far convivere nello stesso luogo lavoro e famiglia. Ti ritrovi in videoconferenza con i clienti mentre i figli ti sparano alle spalle con i fucili giocattolo urlando: colpito!”

 

Seppur attesissima, la fase 2 non sarà però la panacea di tutti i mali e i vincoli di questo periodo saranno per forza di cose allentati, ma permarranno ancora molte restrizioni. E su una cosa sono tutti concordi: si dovranno conservare misure di distanziamento sociale e evitare di affollare nuovamente uffici e luoghi di lavoro. Il portale bnbworkingspaces mira a fare incontrare una nuova domanda e un’offerta ripensata. Al termine del lockdown sarà possibile, in un primo momento a Roma e poi nel resto d’Italia, scegliere sul portale l’appartamento che fa al caso proprio, fra decine di case di fascia medio alta attrezzate con le dotazioni necessarie alle esigenze degli smart workers: spazi computer friendly, connessioni Wi-Fi ad alta velocità, sedie ergonomiche, sistema di self check-in, oltre ad una pulizia accuratissima e sanificazione dei luoghi ad ogni nuovo affitto. Alle dotazioni base, inoltre, si aggiungeranno servizi di personal assistant da remoto, servizio stampa e consegna, help desk informatico.

 

Bnbworkingspacesnon si rivolge solo a chi cerca un posto per lavorare, ma anche ai padroni di casa che cercano un modo per ripartire dopo la crisi, a loro il network offre consulenza per trasformare semplici appartamenti in luoghi con diverse postazioni di lavoro e ovviamente la possibilità di entrare a far parte della rete.

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