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Welfare, chi è oggi l’HR manager

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Come cambia, in piena emergenza legata alla diffusione del Covid, una figura cardine nel management aziendale come l’Hr manager. La versione completa di questo articolo, a firma di Marco Barbieri (direttore wewelfare.it), è disponibile nell’inserto del numero di Fortune Italia di novembre 2020.

Safety first. Quando l’emergenza sanitaria ha incrociato i piani di welfare aziendale, c’è chi ha avuto la tentazione di mandare tutto all’aria. Chi invece ha pensato solo a come riorganizzare la gerarchia dell’offerta di aiuto al bisogno delle persone. La salute prima di tutto. Donatella De Vita (Global head of learning, development & engagement di Pirelli) indica questa sintesi: “Innanzitutto abbiamo dovuto provvedere alla sicurezza e alla salute dei nostri collaboratori. Poi è stato il tempo del reskilling, le persone si sostengono anche fornendo nuova formazione. E dunque il wellbeing: lavorare sul benessere vuol dire porre le condizioni per stare bene là dove si lavora, in sede o a casa. È fondamentale stare bene nella comunità che è l’azienda”. Nell’indicazione dell’agenda c’è già una risposta implicita alla domanda che nei mesi del lockdown si era fatta subdolamente insistente: ha senso spendere soldi nei piani di welfare, quando molte aziende non sanno come riusciranno a chiudere i bilanci, e molti lavoratori non sanno se manterranno il loro posto? La necessità di un rigoroso ‘saving’ su tutte le voci di spesa potrebbe tradursi in un taglio delle risorse economico-finanziarie destinate al welfare aziendale? “Sarebbe un autogol. Inammissibile. Diminuire l’investimento di welfare in azienda sarebbe stato e sarebbe ancora un errore madornale, proprio di chi non sa avere una visione strategica e non riesce a capire la centralità del rapporto con le proprie risorse umane”: Ugo Venier (head of HR corporate di Snam) è deciso. E aggiunge: “Certo, va focalizzata la spesa. Le risorse devono essere rivolte alle prestazioni che rispondono ai bisogni fondamentali delle persone. Sicurezza, innanzitutto. Ma anche formazione. Bisogna recuperare il valore del welfare inclusivo, che fa sentire le persone al centro della loro azienda”.

 

La versione completa di questo articolo, a firma di Marco Barbieri (direttore wewelfare.it), è disponibile sul numero di Fortune Italia di novembre 2020.

 

L’inserto dedicato al welfare si può sfogliare online, gratuitamente.

 

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