Una cultura pervasiva: il welfare nei piani dell’Enel

Costruire una cultura diffusa, pervasiva, per far evolvere la società. L’obiettivo, parlando di welfare e di politiche per i dipendenti, è ambizioso in casa Enel. Ne parla Guido Stratta, che ricopre il ruolo di Direttore people and organisation del Gruppo dal 1 ottobre 2020. La versione completa di questo articolo è disponibile nell’inserto del numero di Fortune Italia di novembre 2020.

 

 

Che ruolo deve avere il welfare privato?

 

Siamo passati dall’economia dei consumi all’economia della cura. E l’economia della cura è il futuro. È il fattore abilitante per far esprimere le persone al meglio. Il tema del welfare è quella zona di valorizzazione non monetaria, ma molto importante, per far sì che la persona su vari temi si possa esprimere: la sanità, la cultura, la previdenza integrativa, i servizi ancillari alla società. Lo ritengo il futuro strategico per motivare e far esprimere le persone.

 

Quanto incide la complicata situazione che stiamo attraversando, con la nuova ondata dell’epidemia del Coronavirus, sulle politiche di welfare aziendale?

 

Incide moltissimo. Dato che le risorse sono finite, mi sto spostando nelle politiche di total rewarding sul pacchetto welfare. Desidero che sia un meccanismo che anche le organizzazioni sindacali possano apprezzare sempre di più. Se abbiamo una cultura diffusa, non solo nel management ma pervasiva e condivisa, dell’importanza di queste cose facciamo evolvere la società. Sto spostando il baricentro sul welfare.